La Russia si scaglia contro le restrizioni imposte dall'Ue in merito all'ingresso dei suoi cittadini nel Vecchio Continente. Il Ministero degli Esteri di Mosca definisce "assurde" tali limitazioni, che rendono "praticamente impossibili" gli spostamenti tra i due territori.
La conferma sulle nuove barriere ai cittadini russi era già trapelata all'inizio di settembre, attraverso le comunicazioni della Commissione Europea. Nei confronti dei destinatari del provvedimento, si introduceva anche la possibilità di confiscare gli effetti personali: non solo automobili, smartphone e altri dispositivi portatili, ma persino cosmetici e vestiti.
Nonostante si tratti di raccomandazioni, e non di obblighi, i consigli dati dalla Commissione agli Stati membri sono già stati presi alla lettera. A cominciare dai Paesi baltici, tra i più frequentati punti di passaggio dalla Russia. Proprio in questi Stati le auto con targa o immatricolate in Russia vengono fermate quotidianamente.
Le procedure per consentire ai cittadini russi di attraversare i confini dell'Ue, insomma, non sono andate giù alla diplomazia di Mosca. In una nota, il ministero degli Esteri parla di sanzioni che "mirano a danneggiare i russi comuni e a rendere praticamente impossibile l'ingresso dei cittadini russi nell'Unione Europea".
Il Cremlino attacca i leader europei, che con le loro decisioni vorrebbero "erigere una nuova cortina di ferro in Europa". Introducendo deliberatamente "un'incertezza giuridica", l'Ue incoraggerebbe i Paesi membri ad "aumentare la discriminazione nei confronti dei russi".
In conclusione, il ministero ha affermato che "seguirà da vicino gli sviluppi", minacciando il diritto di ritorsione contro quei Paesi che seguiranno le raccomandazioni della Commissione Europea.
Già lo scorso luglio l'ambasciatore russo in Germania, Sergei Netchayev, ha denunciato casi di confisca di autovetture immatricolate in Russia da parte di funzionari doganali tedeschi.
L'altra faccia della medaglia delle restrizioni, tuttavia, rischia di ripercuotersi contro i rifugiati ucraini. Questi ultimi, bloccati in Russia dai divieti dell'Ue, non possono essere soccorsi dalle ambulanze, che non riescono ad attraversare i confini. A denunciare questa paradossale situazione è il media russo di opposizione Vajnye Istorii.
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