19 Sep, 2023 - 13:42

Ucraina, i droni russi distruggono 300 tonnellate di aiuti Caritas | VIDEO

Ucraina, i droni russi distruggono 300 tonnellate di aiuti Caritas | VIDEO

In un attacco a Leopoli da parte dei droni russi sono andati distrutte 300 tonnellate di aiuti della Caritas destinati agli ucraini. I dipendenti della missione non sono stati feriti.

L'attacco dei droni russi a Leopoli

La Russia risponde all'avanzata ucraina verso il Donbass e agli attacchi al confine degli scorsi giorni con un bombardamento a Leopoli. Nel corso dell'attacco con droni alla città vicina al confine con la Polonia è stato colpito un magazzino con all'interno 300 tonnellate di aiuti della Caritas per i civili ucraini. I responsabili della missione e il vescovo Eduard Kava hanno condannato il gesto tramite i social raccontando cosa è successo e cosa contenevano i pacchi presenti nel magazzino colpito.

Cosa c'era nei pacchi

La struttura colpita dei droni è un magazzino dell'organizzazione della Chiesa cattolica "Caritas-Spes Ucraina", nessuno è rimasto ferito ma i pacchi sono andati distrutti. Secondo la dichiarazione della Caritas, oltre agli aiuti umanitari anche alcuni veicoli sono stati danneggiati o distrutti. Gli scatoloni contenevano un'ampia varietà di articoli, tra cui indumenti e cibo assieme a generatori elettrici da usare nella stagione fredda nelle aree dove i russi hanno distrutto infrastrutture energetiche. Ecco cosa ha scritto Caritas sui propri profili social riprendendo le parole del vescovo Kava:

virgolette
L'attacco di ieri a Lviv ha distrutto il magazzino che conservava gli aiuti umanitari di Caritas-Spes Ukraine: cibo, acqua, generatori di energia e disinfettanti erano in fiamme. Circa 300 tonnellate di beni umanitari sono state bruciate nel magazzino. Bruciati anche 33 bancali di pacchi per l'Ucraina, arrivati dalla Polonia a Lviv ieri sera: questi aiuti avrebbero dovuto raggiungere 660 famiglie in Ucraina. Caritas Polska sta organizzando un ulteriore sostegno per queste famiglie. Ringraziamo Dio che non ci sono vittime tra i dipendenti o le guardie giurate ha detto Edward Kava, vescovo ausiliare di Lviv.

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Francesco Fatone
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