Dopo la sua tappa negli Usa, Volodymyr Zelensky è atterrato in Canada, nella tarda serata di ieri, giovedì 21 settembre. In Italia era notte quando il presidente ucraino ha messo piede a Ottawa per la prima volta dall'inizio dell'invasione russa nel 2022.
Emergono, nel frattempo, nuovi dettagli dell'incontro tra Zelensky e Joe Biden alla Casa Bianca. Un'occasione per ribadire l'impegno statunitense per la causa ucraina. A cominciare dai carri Abrams, che arriveranno a Kiev "la prossima settimana", come annunciato dallo stesso Biden al suo ospite nella sede della presidenza americana.
Un incontro allargato anche agli staff dei due leader, che è ruotato attorno ad un assunto.
Biden ha anche rassicurato Zelensky in merito al via libera da parte del Congresso agli aiuti stabiliti dall'amministrazione Usa per l'Ucraina.
Salutato Biden, Zelensky è partito alla volta del Canada, dove ad accoglierlo c'era il primo ministro Justin Trudeau. Anche il Paese dell'America del Nord, come gli Usa, ha annunciato che "continuerà a stare al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario".
La solidarietà del Canada è dimostrabile attraverso i numeri: da gennaio 2022, Ottawa "ha impegnato più di 8,9 miliardi di dollari in un sostegno articolato all'Ucraina", inclusi 4,95 miliardi di dollari in sostegno finanziario diretto e oltre 1,8 miliardi di dollari in aiuti militari. Questi ultimi includono i carri armati Leopard 2, munizioni varie e sistemi di difesa aerea e di artiglieria.
Il Bilancio 2023 ha concesso inoltre un prestito di 2,4 miliardi di dollari al governo ucraino per l'anno in corso.
Al di là del sostegno economico e militare, comunque, il Canada ha dimostrato grande sensibilità nell'accogliere i cittadini ucraini. Si tratta infatti del Paese con la seconda diaspora ucraina al mondo: nel territorio canadese sono ospiti circa 1,4 milioni di persone di origine ucraina, quasi il 4% della popolazione totale.
Sul fronte di guerra, il Ministero della Difesa russo denuncia un nuovo "attacco terroristico" da parte di Kiev in Crimea, territorio occupato dalla Federazione russa.
Il tentativo, effettuato mediante UAV di tipo aereo, è stato "fermato" dai sistemi di difesa aerea di turno. Distrutti anche due veicoli aerei senza pilota ucraini sul Mar Nero, vicino alla costa sud-orientale della Crimea e nella regione di Tuapse, nel territorio di Krasnodar.
Dal canto loro, le truppe russe hanno risposto con una serie di attacchi missilistici su Kurakhovo, nella regione di Donetsk. Il capo della stazione di polizia di Kurakhiv ha fornito alcuni dati preliminari a proposito dei bombardamenti serali. 13 persone sono rimaste ferite nel danneggiamento grave di alcuni edifici residenziali. I soccorritori sono riusciti a tirare fuori una persona da sotto le macerie.
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