Cina e Siria stringeranno una collaborazione, che il presidente Xi Jinping considera una "partnership strategica". Lo ha sottolineato lo stesso leader del Paese del Dragone in occasione della visita del suo omologo Bashar al-Assad.
Il presidente siriano è tornato in Cina a vent'anni di distanza dalla sua ultima visita. Alla base del suo viaggio la volontà di chiedere aiuto a Pechino per la ricostruzione della Siria, devastata dalla guerra civile. Assad è alla ricerca di fondi per rimettere in piedi il Paese.
Una richiesta non ignorata da Xi che, citato dal canale statale Cctv, ha formulato un'anticipazione in merito ai dettagli del summit.
Una strategia di certo non casuale quella di Pechino, che avrebbe così un'occasione ghiotta per aumentare la propria influenza diplomatica in Medio Oriente.
Il presidente siriano è sbarcato a Hangzhou, capoluogo dello Zhejiang, nella giornata di ieri, giovedì 21 settembre. Assad sarà presente alla cerimonia di apertura dei XIX Giochi asiatici, prevista per domani, sabato 23 settembre. Proprio in questa occasione i due leader si incontreranno, come riportato dal network statale.
Ad accogliere l'aereo Air China del presidente siriano c'erano musiche e artisti che indossavano costumi colorati. Sbandieratori sventolavano le bandiere cinese e siriana.
Il presidente di Damasco, spiegano i media cinesi, parteciperà a "vari incontri ed eventi" tra Pechino e Hangzhou. Quello di Assad nella Repubblica Popolare è il primo viaggio dal 2011, anno in cui in Siria hanno avuto inizio le sanguinose proteste antigovernative culminate nel lungo conflitto tra autorità e civili.
Un'occasione, dunque, per rompere l'isolamento diplomatico di Assad, ma anche per solidificare il sostegno della Cina alla Siria. Un sostegno ribadito più volte anche in occasione del Consiglio di sicurezza dell'Onu.
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