La Direzione distrettuale antimafia, coordinandosi con la Polizia, ha oggi arrestato ad Andria 5 persone con le accuse di traffico di armi, estorsione ed usura. Gli arresti si inseriscono in una più ampia operazione antimafia contro i clan Pesce e Strisciuglio, mentre il procuratore di Bari Roberto Rossi chiede più fiducia nella magistratura: "Basta attacchi immotivati".
La Puglia è ancora vittima di traffici illegali e delle attività criminose di diversi clan. La Dda, insieme alla Polizia, ha effettuato in passato diversi arresti a Foggia e a Bisceglie. Questa volta è toccato ad Andria: la Dda di Bari e la Polizia hanno arrestato 5 persone con accuse aggravate dall'associazione mafiosa.
Queste 5 persone sarebbero legate al clan Pesce, che a Foggia gestisce diverse attività illecite con una "struttura clanica e familistica", come ha affermato nel suo ultimo rapporto la Dda. Motivi di preoccupazione starebbero anche nel fatto che il clan Pesce starebbe allacciando rapporti con il clan Strisciuglio, che opera a Bari.
Due degli arrestati sono stati accusati di estorsione a mano armata, in un caso contro un appartenente alla polizia locale di Andria: il poliziotto venne costretto a pagare le riparazioni per un incidente automobilistico di cui non aveva colpe e che aveva coinvolto uno dei due arrestati. In un'intercettazione, un indagato avrebbe detto:
L'altra persona accusata di estorsione avrebbe minacciato con una pistola un uomo davanti ai suoi figli per pagare ingenti somme di denaro. Molti prestiti venivano riscossi con questi metodi violenti e non erano solo i privati cittadini a subirne le conseguenze. La Dda di Bari aveva notato come molti sequestri-lampo nella provincia di Barletta-Andria-Trani avessero preoccupato gli ambienti criminali andriesi, portando ad una possibile escalation di violenza sul territorio.
Attualmente gli indagati sono in carcere ed il GIP presso il Tribunale di Trani ha disposto questa misura cautelare basandosi sugli elementi raccolti nelle indagini. Il procuratore di Bari Roberto Rossi si è detto soddisfatto di quest'operazione antimafia, ma ha aggiunto:
Il discorso di Rossi non è solo rivolto a chi sul territorio riceve minacce di morte per la sua azione contro la mafia, ma anche a chi ha criticato la giudice di Catania Iolanda Apostolico per non aver convalidato il fermo di tre migranti. La giudice aveva ritenuto che le nuove regole sull'immigrazione, appena varate dal governo, fossero in disaccordo con la normativa europea.