Assolti "perché il fatto non sussiste": questo il verdetto finale del giudice del Tribunale di Savona in merito agli imputati nel processo Tirreno Power. A giudizio erano finite 26 figure dirigenziali, manager ed ex manager, della centrale a carbone di Vado Ligure, in provincia di Savona.
Gli imputati erano accusati di disastro ambientale e sanitario colposi. Un procedimento iniziato nel 2019, con l'accusa che aveva chiesto tre anni e mezzo per tutti gli accusati tranne due, uno dei quali è deceduto nel frattempo.
Soddisfatto il direttore degli affari legali di Tirreno Power Giuseppe Piscitelli, presente in aula e pronunciatosi pochi minuti dopo la lettura della sentenza da parte del giudice Francesco Giannone. Una luce in fondo al tunnel di un processo durato 4 anni e mezzo.
Piscitelli sottolinea comunque il rammarico dei vertici aziendali di Tirreno Power, soprattutto verso "tutti coloro che da quella chiusura hanno subito conseguenze negative". Ora, però, giustizia è fatta: le accuse mosse "non sono neanche arrivate a processo, sono state archiviate molto tempo prima".
La vicenda aveva riguardato i presunti effetti degli agenti inquinanti che sarebbero stati emessi dalla centrale a carbone di Vado Ligure. Nel mirino della Procura erano finite le oltre 600 morti e i migliaia di ricoveri per malattie respiratorie registratisi tra il 2005 e il 2010.