È arrivata nella nottata di oggi, venerdì 6 aprile, la tanto attesa confessione del principale sospettato dell'omicidio di Nico Piras a Lula, nei pressi di Nuoro. Si tratta del nipote della vittima, un ragazzo di 22 anni, resosi irreperibile dopo il delitto.
Una fuga durata pochi giorni, poi la resa: il giovane si è consegnato ai carabinieri di Bitti, che erano sulle sue tracce. Alla presenza dei suoi legali e del pm nuorese, ha ammesso di aver sparato allo zio. Il movente sembrerebbe legato a un regolamento di conti: la vittima era a sua volta sotto processo per l'omicidio del padre del reo confesso.
Ad insospettire i militari il ritrovamento, vicino al luogo della sparatoria, di un motorino utilizzato dal ragazzo. Secondo le prime ricostruzioni, l'assassino avrebbe premuto il grilletto in risposta ad alcune provocazioni provenienti dallo zio, che lo avrebbe stuzzicato durante la festa di paese teatro dell'omicidio.
Nico Piras era stato ucciso lo scorso lunedì 2 ottobre a Lula, piccolo comune della provincia di Nuoro, alla fine della festa per Cortes Apertas. I colpi di pistola lo avevano raggiunto all'addome, causandogli una fine lenta e dolorosa. Il pregiudicato era morto in ospedale, nonostante i tentativi dei medici di salvargli la vita, per un'emorragia rivelatasi fatale.
La prima ipotesi degli inquirenti era quella che, tra Piras e il suo aggressore, ci fosse stata una lite violenta in una delle corti del paese, aperte per la manifestazione. I primi sospetti erano subito ricaduti su un parente stretto della vittima.
Piras era sotto processo per la morte del fratello Angelo Maria, padre del 22enne, assassinato nel 2015 per questioni di eredità.
Il giovane, in stato di fermo come indiziato di delitto, è stato rinchiuso nel carcere di Badu 'e Carros a Nuoro.