06 Oct, 2023 - 12:25

Travaglio condannato per diffamazione: a Renzi un risarcimento da 80mila euro

Travaglio condannato per diffamazione: a Renzi un risarcimento da 80mila euro

Condanna per diffamazione e 80mila euro di risarcimento, più le spese e gli interessi: questa la somma che Marco Travaglio dovrà corrispondere a Matteo Renzi, alla luce della sentenza del Tribunale di Firenze. Lo ha stabilito il giudice Massimo Donnarumma.

L'ex premier aveva sporto querela nei confronti del giornalista per averlo "ripetutamente diffamato". Ad esultare per il provvedimento dei giudici è lo stesso Renzi in un post su Facebook.

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Per anni ho subito in silenzio, sbagliando. La condanna di oggi non azzera le sofferenze per il passato ma pone una domanda agli addetti ai lavori della comunicazione: come può un diffamatore seriale che ha una collezione record di condanne continuare a fare la morale agli altri tutti i giorni in TV? Mistero. Intanto un pensiero alla mia famiglia che ha dovuto subire il peso di tutte le infamie e a tutti gli amici che non ci hanno mai abbandonato.

Quella tra i due è una querelle che va avanti da anni: già nel 2018 Travaglio aveva ricevuto una duplice condanna nel giro di un mese per aver screditato il padre di Renzi, Tiziano.

Travaglio condannato al risarcimento nei confronti di Renzi: 51 articoli diffamanti nel mirino dei magistrati

Sotto la lente d'ingrandimento della giustizia sono finiti 51 articoli diffamanti e lesivi della reputazione del leader di Italia Viva. I pezzi erano quasi esclusivamente firmati da uno dei direttori de Il Fatto Quotidiano.

La sentenza emessa dal giudice pone l'accento sulle "modalità dell'illecito", basata sulla "ripetizione delle condotte ed univocità delle stesse". La condotta di Travaglio, spiega il tribunale fiorentino, reca un'offesa "all'onore ed all'identità personale di Matteo Renzi" sotto il profilo soggettivo.

Può ritenersi dunque "provata la perpetrazione di una campagna diffamatoria contro Matteo Renzi da parte de Il Fatto Quotidiano". Campagna che si traduceva in una "grande mole di articoli e prime pagine" in cui il nome di Renzi veniva "accostato ad indagini, inchieste e a fatti illeciti". Una "preordinazione complessiva a denigrare la persona di Matteo Renzi" e "la sua attività di politico".

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Giuseppe Spagnuolo
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