Anche gli ospedali, come gli aerei, finiscono in overbooking: è quanto successo venerdì scorso nel reparto di Ginecologia dell'ospedale Manzoni di Lecco, dove era disponibile un solo posto letto a fronte di quattro donne che avevano fissato un appuntamento. Si segnala che presso l’Azienda sociosanitaria di Lecco la situazione è già per sé complessa, dal momento che l'Asst è finita al centro di interrogazioni in Regione e al Senato, in seguito alle recenti dimissioni di alcuni medici e infermieri.
Antonio Pellegrino, primario di Ostetricia e Ginecologia da 15 anni a questa parte, avrebbe convocato nel proprio ufficio le quattro pazienti, spiegando la spiacevole situazione. Pellegrino ha inoltre dichiarato che avrebbe voluto operare per prima una 51enne malata di un tumore che, in tempi brevi, sarebbe potuto degenerare in metastasi. Tuttavia, una signora di 80 anni con problemi alla vescica, di tutta risposta, avrebbe fatto presente le difficoltà per lei di un rinvio.
La malata più giovane tra le due sopracitate avrebbe deciso di fare un passo indietro, rimandando il proprio intervento, nonostante il primario avesse già verificato che per la paziente ottantenne posticipare l’operazione di una settimana non avrebbe comportato rischi. Preso dallo sconforto e spazientito, Pellegrino si sarebbe allontanato rimettendo alle quattro pazienti la scelta di chi operare e chi rimandare a casa.
Quanto successo, come è facile prevedere, ha sollevato numerose polemiche, portando il direttore generale dell’Asst di Lecco Paolo Favini ha spiegato come sull’accaduto, e sulle sue reali dinamiche, siano ancora in corso accertamenti e ha aggiunto che già da questa settimana si provvederà ad aumentare il numero dei posti letto: