Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha espresso il suo parere sulla recente manovra economica in Italia, sottolineando sia i punti positivi che le sfide che essa presenta: Bonomi ha definito la manovra come "ragionevole" e ha elogiato la riconferma del taglio contributivo del cuneo fiscale, seppur temporaneo, come un punto di merito.
Tuttavia, il presidente di Confindustria ha messo in luce la necessità di affrontare le questioni strutturali per stimolare la crescita economica. Ha affermato che, se il paese desidera effettuare interventi di carattere strutturale, è essenziale affrontare la questione della spesa pubblica, che rappresenta una sfida significativa. Bonomi ha sottolineato che in Italia la spesa pubblica supera i 1.100 miliardi di euro all'anno e ha dichiarato: "In un paese che spende più di 1.100 miliardi all’anno e non riqualifica la sua spesa pubblica diventa difficile trovare risorse per interventi strutturali che mirino alla crescita del Pil potenziale, e che sarebbero la via per rassicurare i mercati."
Quando si tratta delle implicazioni economiche del conflitto in corso in Medio Oriente, Bonomi ha avvertito che esse saranno significative. Ha sottolineato come il settore dell'energia sia già stato influenzato dalla situazione, con un notevole aumento dei prezzi. Inoltre, Bonomi ha sottolineato che ci sono attualmente 169 conflitti aperti nel mondo, il che dimostra l'instabilità globale. Tuttavia, ha anche precisato che la sua preoccupazione principale riguarda gli impatti economici, e non le questioni umanitarie connesse al conflitto.
In merito alle Zone Economiche Speciali (ZES) nel Mezzogiorno, infine, Bonomi le ha considerate uno strumento valido e ha evidenziato i benefici che hanno portato, come l'investimento di un miliardo e mezzo nella ZES in Campania l'anno precedente. Ha sottolineato l'importanza di non ostacolare ciò che già funziona e di garantire che l'estensione delle ZES non rallenti i progressi ottenuti.