"Non c'è futuro senza memoria" recita lo striscione che apre la silenziosa marcia dal Campidoglio al Portico d'Ottavia, il simbolo della Roma Ebraica. Gli eventi del 16 ottobre del 1943, ottant'anni fa, rivivono nei passi pesanti dei presenti. In prima fila il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il presidente della Comunità ebraica della Capitale, Victor Fadlun, il rabbino capo Riccardo Di Segni e il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi. Sul palco il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Si ricorda, quest'anno con dolore maggiore, il rastrellamento del ghetto di Roma a opera dei 300 soldati nazisti guidati da Herbert Kappler. Della lista dettagliata fornita dai funzionari del governo fascista, 1023 persone furono deportate al campo di sterminio di Auschwitz. Tornarono in 16.
Nelle immagini raccolte da Thomas Cardinali, un 16 ottobre 2023 bagnato dalle prime piogge autunnali. Pioggia che sembra avvolgere e accompagnare i presenti. Cielo plumbeo. Rigidissime le misure di sicurezza, anche in conseguenza di cosa sta accadendo in Medio Oriente. Queste le parole del primo cittadino Gualtieri:
Lo stesso auspicio di Fadlun, poco prima di salire sul palco:
E' intervenuto oggi, con la sua preziosa testimonianza, anche Riccardo Di Segni, il rabbino capo di Roma che ha raccontato del rastrellamento nella capitale. Le sue parole esprimono tutto il dolore e la sofferenza per gli episodi di violenza del passato e per quello che sta accadendo questi giorni in Israele, che definisce come un "attacco alla società civile e alla pace sociale".
Ecco di seguito il discorso del rabbino:
E' arrivato, sotto la pioggia incessante, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: