Traffico in tilt e caos più totale: a piazza Venezia i primi effetti dell'allungamento del cantiere per la linea C della metro di Roma non si sono fatti attendere. La nuova viabilità inaugurata da sabato 21 ottobre in uno dei principali snodi del centro della Capitale ha infatti aggravato drasticamente quella cronica paralisi del traffico che chiunque viva o frequenti Roma conosce bene.
Anche perché, come è ovvio, la congestione del traffico a piazza Venezia si sta ripercuotendo anche su tutte le strade che lì confluiscono - da via IV Novembre a via del Teatro Marcello - con effetti a catena su tutto il traffico nel centro romano.
Gli effetti nefasti sul traffico di Piazza Venezia e delle vie principali del centro si inseriscono, come è evidente, in una situazione già non facile per la Capitale. Che la mobilità a Roma faccia acqua da tutte le parti non è infatti un mistero per nessuno.
La gravità della situazione impone allora un piano urgente di mobilità alternativa che decongestioni la zona. Anche perché la fine dei lavori per la fermata della metro a piazza Venezia è prevista fra ben due anni.
Per queste ragioni Ornella Segnalini, assessora ai Lavori pubblici del comune di Roma, ha fatto sapere di essere al lavoro per individuare le misure necessarie a ripristinare una viabilità sostenibile nella piazza. Tra le ipotesi sul campo, al momento, non solo l'apertura dei cantieri di notte ma anche l'uso di sistemi intelligenti per governare le code e l'ampliamento dello smart working per i dipendenti del Comune e della Pubblica amministrazione.
Di questo caos e dei principali problemi della mobilità a Roma la redazione di TAG24 ha parlato oggi con Fabrizio Santori, consigliere capitolino della Lega.
Consigliere Santori, a Piazza Venezia i nuovi cantieri hanno determinato il completo congestionamento del traffico. Conseguenza inevitabile dell'avanzamento del cantiere della metro C o gestione sbagliata da parte del Comune?
«Purtroppo come abbiamo visto la nuova mobilità a piazza Venezia ha messo in questi giorni in ginocchio la città. Dal quadrante centrale il traffico si è ovviamente riversato nelle zone limitrofe causando forti disagi alle persone che lì vivono o lavorano.
Mi sembra evidente dunque si tratti di una situazione mal gestita, o se vogliamo proprio non gestita. L'avanzamento dei cantieri della metro C poteva essere posticipato, considerata anche la presenza di tantissimi turisti in città.
Al restringimento della carreggiata e i lavori già presenti hanno preferito però aggiungere questa forzatura che poteva essere gestita diversamente, nei tempi e nelle azioni.
Quello che è mancato poi è la messa in campo di contromisure, anche a livello di comunicazione con i cittadini e con i dipendenti di Roma Capitale. Se il traffico si paralizza non è solo per i cantieri ma anche perché i mezzi pubblici non funzionano e perché non si ragiona anche sulla gestione dei flussi pedonali.
Si poteva organizzare magari un sottopasso per far defluire le persone, invece niente».
Secondo lei i lavori dovevano essere posticipati fino a dopo il Giubileo?
«No, non fino dopo al Giubileo. Semplicemente se si stavano già svolgendo lavori nel quadrante di Piazza Venezia si poteva aspettare, cercando di completare una parte e poi partire con un'altra.
Il tema centrale però è il ritardo: se si arranca su tutti i lavori è chiaro che prima o poi si crea un accavallamento con interventi già programmati».
L'ampliamento dello smart working per i dipendenti comunali può essere una soluzione?
«Il punto, come dicevo, è che siamo di fronte a un tema complessivo. Non è che aumentare lo smart working dei dipendenti comunali migliori in traffico in piazza Venezia. Anche perché c'è il tema dei servizi: non tutti i dipendenti comunali possono lavorare da remoto».
Parliamo di Ztl. È una vittoria per le opposizioni la convocazione del consiglio straordinario sulla Ztl prevista per il 27 ottobre e il posticipo di tutte quelle misure che sarebbero dovute entrare in vigore il 1 novembre?
«Sì, si tratta di prime vittorie assolutamente positive. Venerdì faremo un punto in Assemblea capitolina e cercheremo di capire di più, confrontandoci con tutti i comitati No Ztl.
Evidentemente le nostre obiezioni hanno fatto breccia nell'amministrazione, sia in termini di spostamento dei varchi Ztl sia per un ripensamento del sistema. Ad oggi però parliamo solo di rinvii, a testimonianza che i presupposti sbagliati sui cui si basa Gualtieri - il quale ritiene che debbano essere puniti i mezzi privati in quanto principale causa dell'inquinamento - sono ancora in piedi.
La cosa assurda è l'amministrazione scarica la colpa sulle auto dei cittadini mentre non rinnova il suo parco mezzi pubblici. Né porta avanti un'azione complessiva di posizionamento delle centraline per capire bene da dove viene l'inquinamento e chi lo produce. Mentre altre città portano avanti percorsi tecnologici intelligenti, a Roma si continua a gestire il tema in modo pessima. Piazza Venezia, in questo senso, è solo l'esempio evidente.
Noi riteniamo il sistema mobilità vada ripensato per intero, senza scaricare le colpe su chi ha una macchina o un camion di lavoro vecchio e non ha la possibilità di acquistare un mezzo nuovo. Ma tanto ormai abbiamo capito come la giunta Gualtieri voglia far acquistare mezzi nuovi a tutti i cittadini romani, magari provenienti da i Paesi dell'Est. Noi ci continueremo ad opporre».
Manca un anno all'avvio del Giubileo. Roma è pronta?
«Mancano 12 mesi e i lavori sono pochi. I cantieri sono ancora all'inizio e dunque, come per il Giubileo del 2000, di fatto vedremo i lavori completati dopo il termine dell'evento. L'amministrazione ha vergognosamente sottovalutato i solleciti, arrivati anche dal Vaticano, e ora si trova a non saper mettere in campo gli strumenti per dare risposte ai problemi in tempi brevi. L'ennesima opportunità persa per Roma».