25 Oct, 2023 - 15:31

Papa Francesco all'udienza generale: "Penso sempre a Palestina e Israele, prego per chi soffre"

Papa Francesco all'udienza generale: "Penso sempre a Palestina e Israele, prego per chi soffre"

Ha strappato un sorriso a molti vedere Papa Francesco che, durante la sua udienza generale del mercoledì ancora incentrata sulla situazione in Palestina e in Israele, lascia salire cinque bambini sulla sua papamobile.

Nel suo consueto giro tra i fedeli in piazza San Pietro, Bergoglio ha lasciato che i piccoli, due bimbi e tre bimbe, lo affiancassero sul suo veicolo personale. La jeep bianca è circolata tra i vari settori della piazza per salutare e benedire le migliaia di pellegrini presenti.

Dopodiché, al termine dell'udienza generale, l'ennesimo appello al rilascio degli ostaggi.

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Penso sempre alla grave situazione in Palestina e in Israele. Incoraggio il rilascio degli ostaggi e l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza.

Papa Francesco udienza generale: "Continuo a pregare per chi soffre in Israele e in Ucraina"

A più riprese, il Pontefice aveva chiesto di "evitare la catastrofe umanitaria" a Gaza. Davanti agli uditori di piazza San Pietro, Francesco ha così rinnovato il suo messaggio di pace.

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Continuo a pregare per chi soffre, a sperare in percorsi di pace in Medio Oriente, nella martoriata Ucraina e nelle altre regioni martoriate dalla guerra.

Il Santo Padre ha poi ricordato che questa settimana, venerdì 27 ottobre, in Vaticano "vivremo una giornata di digiuno, preghiera e penitenza". Appuntamento alle 18, sempre in piazza San Pietro, dove "ci raduneremo in preghiera per implorare la pace nel mondo".

Tra gli altri argomenti dell'udienza generale del mercoledì, si è parlato di "due fratelli molto famosi nell'Oriente cristiano, al punto da essere chiamati 'gli apostoli degli Slavi': i Santi Cirillo e Metodio". Il loro compito da evangelizzatori di quei popoli consistette nel tradurre nella lingua locale la Bibbia e i testi liturgici.

Un operato quasi rivoluzionario, il loro, rispetto alle "chiusure" di chi proclamava che "Dio può essere lodato solo nelle tre lingue scritte sulla croce, l'ebraico, il greco e il latino", ha spiegato il Papa.

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La missione vera è nemica di ogni chiusura, di ogni nazionalismo.

"Non si può predicare il Vangelo in astratto"

Una chiosa sulla correlazione tra evangelizzazione e cultura, due questioni "strettamente connesse". Non si può predicare il Vangelo "in astratto: distillato no, il Vangelo va inculturato", ha continuato il Pontefice, anche perché "è anche espressione della cultura sempre".

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Nella predicazione ci vuole libertà. Ma la libertà sempre ha bisogno di coraggio. Una persona è libera quanto più coraggiosa è e non si lascia incatenare da tante cose che tolgono la libertà.

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Giuseppe Spagnuolo
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