Guerra in Ucraina, missili russi su Kherson e Avdiivka: almeno 20 i feriti

Gli attacchi russi si sono susseguiti e hanno colpito in particolare la zona di Kherson, causando la morte di una donna e il ferimento di 12 persone, a cui si aggiungono almeno 7 feriti a causa di una bomba che ha colpito un autobus. Nella giornata odierne le forze russe hanno continuato l’offensiva: un attacco missilistico rivolto ad un impianto di riparazione nei pressi di Odessa.

Guerra in Ucraina, colpito un autobus nei pressi di Kherson

La guerra in Ucraina continua a colpire indistintamente militari e civili, questo è quanto si può comprendere dall’attacco odierno contro un bus navetta nell’area di Kherson. L’obiettivo primario, secondo un’indagine portata avanti da Ukrinform, non era il bus ma la città di Kherson, sotto attacco dei mortai, e il mezzo di trasporto si è trovato sulla traiettoria di uno dei proiettili.

A riferire il bilancio, ancora provvisorio, è Oleksandr Prokudin, il capo dell’amministrazione regionale del luogo. La più giovane, di 36 anni, risulta gravemente ferita mentre l’altra, 69enne, è attualmente ricoverata ma non in pericolo di vita.

Attualmente sappiamo di 7 feriti nel bombardamento di un bus navetta da Kherson. Si tratta di due uomini e 5 donne.

Zelensky: L’Ucraina non è da sola

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha sottolineato l’importanza del supporto degli alleati nel difficile scontro con la Russia in un breve comunicato su Telegram.

L’Ucraina difende la sua indipendenza perché non è sola. Grazie al popolo unito, grazie ai nostri soldati e grazie al mondo intero. Grazie a tutti coloro che combattono e a tutti coloro che aiutano.

Questo arriva proprio poco dopo la notizia della discussione nel Congresso USA in relazione all’invio di nuovi fondi a Kiev. Nella giornata odierna il neo Speaker della Camera, Mike Johnson, avrebbe chiesto a Joe Biden la divisione tra i miliardi destinati ad Israele e quelli rivolti all’Ucraina. La proposta dell’attuale capo della Casa Bianca, invece, era quella di accorparli dal momento che servirebbero a combattere una sola minaccia globale.