Il canonico discorso nella serata di ieri del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky è stato improntato all’unità, sia interna sia con i paesi che supportano la causa ucraina, in primis Stati Uniti e l’Unione Europea.
Il presidente Zelensky, oltre ad un accorato appello all’unità, ha effettuato alcune importanti dichiarazioni riguardo a tre diverse riunioni a cui ha partecipato. La prima era una riunione dei rappresentanti a Malta e sugli ulteriori piani per la formula di pace, la seconda riguardava una valutazione dei nostri progressi nell’integrazione europea e infine una terza a proposito dell’elaborazione di una strategia per mantenere l’attenzione del mondo sull’Ucraina.
Il rischio non troppo remoto, infatti, è quello di uno spostamento del focus internazionale dalla causa ucraina al conflitto che imperversa tra Israele e Gaza. La situazione nella Striscia appare ormai al collasso e si rischia una vera e propria catastrofe umanitaria per le circa 2 milioni di persone che risiedono nel territorio.
Proprio sul caos in Medio Oriente è intervenuto Vladimir Putin, che ha affermato come siano gli Stati Uniti i veri responsabili della situazione di caos che attraversa tutto il Medio Oriente.
Proprio dal territorio russo arrivano notizie di violenze antisemite in Daghestan, dove un gruppo nutrito di cittadini ha attaccato un aereo appena atterrato proveniente da Israele. Sul tema è intervenuto a gamba tesa Zelensky, evidenziando come sia un esempio della perdita di controllo da parte di Putin in alcune aree del paese.
La critica viene portata avanti anche dagli Stati Uniti, tramite il portavoce del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca, John Kirby. Egli ha ribadito come la Russia non abbia condannato le violenze nell’aeroporto in Daghestan.