05 Nov, 2023 - 15:36

Giada Pollara, 14enne, muore di infarto, i No Vax imbrattano il cimitero

Giada Pollara, 14enne, muore di infarto, i No Vax imbrattano il cimitero

Giada Pollara, una giovane di soli 14 anni, è morta il 18 ottobre scorso in seguito a un arresto cardiaco subito durante un'ora di educazione fisica presso l'IIS "Marisa Bellisario" di Inzago, nell'hinterland milanese: dopo cinque giorni di agonia in ospedale, il suo cuore ha smesso di battere, lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia e nella comunità di Busnago, in provincia di Monza; la tragica sorte della ragazza non ha tuttavia impedito la strumentalizzazione della sua morte in ottica No Vax.

Giada Pollara muore durante educazione fisica, la scritta No Vax sul cimitero: "Uccisa dal vaccino"

Tuttavia, la tragica scomparsa di Giada è stata ulteriormente oscurata da un atto di vile sciacallaggio compiuto da esponenti del movimento No Vax. Nel cimitero di Busnago, dove Giada è sepolta, qualcuno ha tracciato con inaudita indecenza la scritta: "Giada non ha avuto giustizia: non l'ha uccisa un malore, ma il vaccino", accompagnata dal noto simbolo della W cerchiata, associato ai movimenti No Vax. La stessa scritta è apparsa sulla vetrata della scuola frequentata da Giada, con la richiesta di "Giustizia per Giada."

L'indignazione della comunità

L'atto ignobile ha scosso la comunità di Busnago, che ha espresso con fermezza la propria condanna nei confronti dei responsabili. Il sindaco Marco Corti ha dichiarato: "Sciacallaggio. Mancanza di rispetto per lei e la sua famiglia". Il preside dell'Istituto Bellisario di Inzago ha denunciato il gesto come un "sciacallaggio di chi vuole portare alla ribalta teorie complottiste."

Giada Pollara si era sentita male durante una prova di educazione fisica, e la sua morte ha scatenato un profondo cordoglio tra i suoi compagni di scuola e la cittadinanza di Busnago. Tuttavia, l'offesa alla memoria di Giada da parte dei No Vax non è un caso isolato. Questi individui si sono resi responsabili di azioni simili nella zona, lasciando scritte negazioniste con vernice rossa, come a Carnate e in un asilo ad Arcore, dove hanno danneggiato anche le vetrate della sede locale della Cgil.

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Filippo Marani Tassinari
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