Il bonus commercianti 2023, consiste in un indennizzo riconosciuto fino alla pensione, con requisiti anagrafici differenti in base al genere. I commercianti hanno subito diversi scossoni: la pandemia prima e la crisi energetica dopo hanno prodotto ricavi ballerini.
Ma i problemi non sono mai finiti, tanto che qualcuno ha dovuto cedere il passo alla scarsa sostenibilità del periodo, chiudendo l’attività, mentre altri, con fatica, tirano ancora avanti.
Sicuramente, meno crescita e più deficit non incoraggiano a tenere aperta la serranda. Non ci sono molte strade per coloro che chiudono l’attività, se non un indennizzo fino alla pensione. Vediamo insieme come funziona il bonus commercianti e quali sono i requisiti per ottenerlo.
La strada per i commercianti è in salita e, per giunta, tornante. Per molti, tirare avanti è diventato insostenibile, mentre altri sperano in nuovi interventi da parte dell'Esecutivo. Sono giorni difficili, entro un mese, giorno più, giorno meno, in tanti decideranno se proseguire l'attività per il 2024 o fermarsi alla fine dell'anno.
Vendere per risanare i conti non sempre è fattibile. E, con ogni probabilità, si finisce per chiudere senza un accordo. Per questo motivo, si cerca di capire come funziona il bonus commercianti, ma soprattutto, quali sono le condizioni che permettono di ricevere un indennizzo minimo fino alla pensione.
Il Bonus Partite IVA, denominato Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO), non ha nulla a che fare con l'indennizzo per i commercianti.
Infatti, in questo caso, parliamo di un'indennità del 25% destinata ai lavoratori autonomi e liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata, a condizione che soddisfino i requisiti di legge.
Conformemente alle spiegazioni fornite dall'INPS, i commercianti che cessano la loro attività commerciale possono presentare la richiesta per ottenere un indennizzo fino alla pensione ordinaria. Sono ammessi all'indennizzo IndCom gli iscritti alla Gestione commercianti.
Il beneficio economico è riservato ai commercianti che esercitano l’attività lavorativa:
Sono ammessi al bonus commercianti anche diverse tipologie di esercenti, tra cui:
Il Fondo dedicato all'indennizzo per i commercianti si autofinanzia attraverso i versamenti contributivi effettuati da tutti i commercianti ed esercenti, nella misura dello 0,48 per cento. Di conseguenza, viene garantita una prestazione ponte rilasciata in favore di coloro che hanno maturato diversi requisiti, tra cui:
L'indennizzo per i commercianti è una prestazione economica riconosciuta su domanda, a condizione che vengano soddisfatti i requisiti di legge; pertanto, il beneficio non è compatibile con:
Tuttavia, è possibile ricevere il bonus commercianti con altre tipologie di trattamenti pensionistici diretti.
Nel caso in cui il richiedente venga reinserito in un'attività lavorativa subordinata o autonoma, ha 30 giorni per comunicare la variazione lavorativa all'INPS. In questo caso, l'Istituto procede alla sospensione del bonus commercianti a partire dal primo giorno del mese successivo dall'inizio dell'attività lavorativa.
L'INPS riconosce per questo indennizzo un contributo pari a 563,74 euro al mese per dodici mensilità. L'importo dell'indennizzo non è rivalutato, né integrato al trattamento minimo, né soggetto all'applicazione di trattenute sindacali o all'erogazione di trattamenti familiari.
I commercianti che soddisfano i requisiti di legge possono presentare la richiesta per il rilascio del bonus commercianti tramite i canali telematici dell'INPS, utilizzando il servizio "Domanda di indennità commercianti". In alternativa, la richiesta può essere inoltrata attraverso CAF o patronati.
Per ulteriori dettagli, si consiglia di consultare un professionista esperto o di richiedere maggiori dettagli al Contact Center ai numeri 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile.