Si è autodenunciato alla caserma dei Carabinieri Roma Vittorio Veneto di via Barberini 1 Vittorio Parpaglioni, il figlio di Sibilla Barbieri, l'attrice e regista romana malata oncologica terminale che ha chiesto e ottenuto in una clinica in Svizzera il suicidio assistito.
Prima di lasciare l'Italia, la 58enne Sibilla Barbieri aveva anche denunciato in un video le mancanze della politica italiana sul tema. Alla caserma, suo figlio si è presentato assieme a Marco Perduca dell'associazione "Luca Coscioni", e che come lui rischia una condanna a 12 anni. È stato Perduca ad accompagnare la donna in Svizzera. E autodenuncia per Marco Cappato, in quanto legale rappresentante dell'associazione Soccorso Civile che ha organizzato e sostenuto il viaggio.
Della delegazione faceva parte anche l'avvocato Filomena Gallo, che sul comunicato dell'associazione Coscioni ricorda di aver sollecitato l'Asl Roma 1 a verificare lo stato di salute della regista e attrice e seguire la sentenza di incostituzionalità della Consulta sul caso Cappato/Antoniani. La Asl ha rifiutato l'aiuto alla morte volontaria poiché la donna non era dipendente da apparecchiature mediche.
"Sono dispiaciuto che la politica debba chiudere gli occhi di fronte alla sofferenza delle persone", ha detto Parpaglioni a margine della conferenza stampa indetta dall'associazione e dopo essersi denunciato. La stessa in cui, commosso, ha ricordato che "mia madre è stata madre fino in fondo: non ha mai pesato su nessuno di noi. Le sono grato perché mi ha concesso di essere determinato fino alla fine". Ha aggiunto Perduca: "Siamo alle prese con 600 persone che prendono posizione sui social, mentre su questo argomento c'è soltanto silenzio".