Non solo viola le norme del diritto comunitario ma anche l'idea di umanità, il capogruppo del Pd al Senato Francesco Boccia parla in questi termini dell'accordo Italia-Albania. Proprio il patto fra il nostro Paese e l'Albania sarà uno dei temi della manifestazione dell'11 novembre voluta dal Pd.
Non si placa la polemica da parte dell'opposizione sull'accordo stipulato tra Italia ed Albania negli scorsi giorni. Oggi il capogruppo del Pd al Senato Boccia ha parlato ai giornalisti dell'accordo definendolo in netta violazione del diritto comunitario e disumano. Secondo Boccia infatti il patto tradirebbe l'idea di umanità, integrazione ed accoglienza:
A detta del capogruppo dem al Senato l'accordo tra Italia ed Albania presenta delle importanti lacune e non farà il bene del nostro Paese in un momento in cui l'immigrazione è fuori controllo. Inoltre Boccia sottolinea alcune 'falle' nel patto:
Boccia ha poi parole di condanna nei confronti del governo che pensa di poter risolvere il tutto con un accordo fallace:
Già negli scorsi giorni l'accordo è stato contestato dalla segretaria dem Elly Schlein.
Ad una domanda sull'autonomia differenziata che potrebbe colpire anche gli stipendi Boccia promette di fare opposizione durissima. Il tema sarà portato, anticipa il capogruppo dem al Senato, in piazza questo sabato:
Opporsi però non è semplice anche perché la maggioranza usa 'come clava' numeri che sono sotto gli occhi di tutti, dice il capogruppo dem al Senato. Non solo il Sud, l'autonomia differenziata potrebbe fare danni anche ad alcune aree del Nord conclude Boccia.
L'incontro di oggi con la Cgil è stato definito proficuo e costruttivo. Boccia anticipa che sono stati affrontati i temi cari a coloro che manifesteranno nelle prossime settimane. Il capogruppo del Pd al Senato dice che c'è un filo conduttore in tutte le richieste avanzate finora: quello di ridistribuire risorse. Per Boccia però sembra che il governo sia sordo e pensa di risolvere tutto eliminando il ruolo dello Stato che mai come in questo momento serve:
Non manca poi una nota di biasimo alla presidente del Consiglio, accusata di non essersi mai presentata ad un question time dall'inizio della legislatura. Boccia si appella anche ai deputati della maggioranza invitandoli a prendere più coraggio e a dire la loro anche se non sono d'accordo con la premier: