Identificato e fermato il presunto colpevole dei disegni delle Stelle di David comparsi sui muri di Parigi, in Francia. Secondo le autorità transalpine si tratterebbe di un cittadino moldavo di 48 anni, di nome Anatoli Prizenko.
Il responsabile ha provato a giustificare le proprie azioni, spiegando la sua era un'iniziativa volta a sostenere gli ebrei di Francia e d'Europa.
La stella a sei punte, rappresentativa della civiltà e della religiosità ebraica, veniva utilizzata dai nazisti durante la Shoah come metodo di identificazione degli ebrei. Per questo motivo la sua comparsa su muri di case e negozi parigini e in alcuni comuni del circondario aveva provocato una vera e propria allerta in tutto il Paese contro la minaccia dell'antisemitismo. Un allarme scattato anche negli Stati Uniti e in altri Stati in Europa.
Agli inquirenti, Prizenko ha spiegato che l'iniziativa fosse nata di comune accordo con un'organizzazione della comunità ebraica europea, "Lo Scudo di David".
Una decina di giorni fa, in merito all'accaduto, la Procura di Parigi aveva annunciato l'avvio di un'indagine. L'accusa verso ignoti era quella di danni a proprietà altrui, aggravati dalla circostanza di motivazione legata alla provenienza, razza, etnia o religione.
Il vicesindaco di Parigi Emmanuel Gregoire aveva dichiarato che il Comune, oltre a sporgere denuncia, avrebbe provveduto a far rimuovere tempestivamente i simboli in giro per la città.
Solo negli ultimi giorni gli inquirenti avevano ipotizzato per la prima volta la possibilità di una mano straniera dietro la comparsa delle Stelle di David. La Procura della capitale francese, attraverso le parole del pm Laure Beccuau, non aveva escluso che gli atti di antisemitismo fossero stati "compiuti su espressa richiesta di una persona residente all'estero".
Lo scorso martedì 7 novembre, la radio Europe 1 aveva riportato la notizia dell'ordine di arresto nei confronti di due cittadini moldavi. Si trattava di un uomo di 33 anni e di una donna di 29 anni, accusati di danneggiamenti aggravati da motivi di odio razziale.
L'identikit del mandante, identificato proprio in Anatoli Prizenko, era quello di un oppositore politico moldavo filo-russo geolocalizzato in Russia. Decisive per identificarlo le telefonate effettuate dai due moldavi arrestati.