Questa mattina gli abitanti di Kiev sono stati svegliati da forti esplosioni che, stando a quanto reso noto dall'Aeronautica militare, potrebbero essere state causate da missili. In particolare le esplosioni hanno interessato la riva sinistra del fiume Dnipro. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha fatto sapere che, nonostante le forze missilistiche balistiche antiaeree abbiano funzionato, "l'ansia continua" e ha così invitato la popolazione civile a restare nei rifugi.
Stando alle parole spese dal ministro dell'Energia German Galushchenko, l'Ucraina sta valutando la possibilità di attaccare l'infrastruttura russa del petrolio e del gas in risposta agli attacchi al sistema elettrico subiti durante l'inverno, quando la Russia ha danneggiato quasi la metà del sistema energetico del Paese. Le aspettative per l'inverno in Ucraina non sono rosee, dal momento che le forze politiche si aspettano un'intensificazione degli attacchi russi contro la rete elettrica con l'abbassamento delle temperature. Volodymyr Zelensky ha fatto così sapere che gli ucraini "non solo si difenderanno, ma risponderanno" agli attacchi russi alle infrastrutture.
Il consigliere del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, ha dichiarato che ormai la guerra è giunta a "al punto di non ritorno" e che "Kiev ha una comprensione assolutamente chiara di ciò che è necessario" per sconfiggere Mosca.
Podolyak ha successivamente presentato la strategia ucraina, che si articola in quattro punti:
Da una legge approvata dal Parlamento ucraino lo scorso giovedì emerge chiaramente che, il prossimo anno, metà della spesa di bilancio del Paese sarà destinata alla difesa e alla sicurezza, superando di gran lunga i fondi destinati a istruzione, sanità e benefici sociali: "Ci saranno ancora più armi ed equipaggiamenti, più droni, munizioni e missili". Queste le parole del primo ministro Denis Chmygal, il quale ha anche aggiunto che "tutte le nostre risorse interne saranno utilizzate per resistere e sconfiggere il nemico". La spesa per la difesa e la sicurezza arriverà quasi alla cifra di 1.700 miliardi di grivne (43,9 miliardi di euro), pari al 22,1% del Pil. Il ministro Sergei Martchenko in un discorso al Parlamento giovedì ha affermato: