Sciopero 17 novembre, Lega e FdI ragionano sulla precettazione. L'o...
In attesa dell'esito dell'incontro tra Salvini e i sindacati, la politica italiana resta ben spaccata sullo sciopero di venerdì 17 novembre proclamato da Cgil e Uil. E se nelle videointerviste raccolte dall'inviato di Tag24 Michele Lilla i leader di maggioranza vedono sempre più possibile la precettazione, quelli di opposizione insistono sulle critiche alla Manovra.
Le ragioni di maggioranza e opposizione sullo sciopero del 17 novembre. Romeo (Lega): "È l'opposizione del No"
Domani, 15 novembre, il presidente della commissione di Garanziasarà alla Camera. Il capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo, interviene proprio sul tema della precettazione.
Direi che è opportuno in questi casi ragionare ed essere disponibili a trovare una soluzione di mediazione, ma se dall'altra parte ci si ostina ad andare avanti in questa battaglia c'è poco da fare. Lo sciopero è sacrosanto e riconosciuto nella nostra Costituzione, ma bisogna fare in modo che tutti i diritti siano garantiti. Oramai è tutto uno scontro politico. Da Cgil e sinistra è sempre un No al governo. Io penso che l'opposizione sia fatta di contenuti e che non abbia senso protestare contro una Manovra che la sinistra avrebbe voluto fare, visto che è rivolta soprattutto alle fasce medio-basse.
Malan (FdI): "È uno sciopero contro chi ha firmato la Manovra, non sui contenuti"
Secondo Lucio Malan di Fratelli d'Italia, è "dall'inizio una questione politica".
Perché - dice - è uno sciopero contro una Manovra che va incontro a quelle categorie che i sindacati dovrebbero invece tutelare. È pensata per i lavoratori a basso reddito ed è imperniata sul lavoro. Nel frattempo, c'è il dato record sull'occupazione, con 523.000 posti di lavoro in più rispetto a un anno fa e 550.000 a tempo indeterminato. I sindacati sono contro chi ha firmato la Manovra anziché sul suo contenuto. Precettazione? Io spero solo che si rispetti la legge.
Paita (Iv): "L'Italia si liberi da Landini e Salvini"
Ne ha per tutti la senatrice di Italia Viva Raffaella Paita.
Il nostro è oramai un Paese nella morsa dell'ideologismo di Landini, da una parte, e di un ministro come Salvini, che non è capace di occuparsi dei trasporti e dei problemi veri degli italiani, dall'altra.
Appendino (M5S): "Il governo s'interroghi sulle motivazioni della mobilitazione"
Il governo dovrebbe interrogarsi sul perché un sindacato arrivi a indire uno sciopero - attacca Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle - Noi abbiamo ascoltato le parti sociali e il mondo produttivo e il risultato è che entrambi vedono la Manovra di Lady Tax Meloni disastrosa: due milioni di nuove tasse, zero crescita, tagli alle pensioni e alla sanità, cittadini messi all'angolo e disservizi. Per questo ci opporremo con tutte le nostre forze.
Verini (Pd): "Al governo danno fastidio scioperi e sindacati. Vedo una deriva autoritaria"
È ancora più diretto Walter Verini del Partito democratico, quando dice:
Il non detto di Salvini e di altri nel governo è che questi scioperi e i sindacati siano un impaccio, come vedono un impaccio il Parlamento e probabilmente il Presidente della Repubblica, poi magari vedranno come un impaccio la magistratura e i giornalisti che realizzano le inchieste. Una deriva autoritaria? Io il rischio lo vedo. Non grido Al lupo, al lupo, ma sono segnali preoccupanti e penso che questa voce dovremmo farla sentire. Noi siamo per la Costituzione fino alla fine.
Maurizio Gasparri di Forza Italia attacca Landini, dicendo che è "oramai il capo della sinistra. Lo sciopero è previsto, ma è previsto anche il rispetto per le regole che garantiscono i servizi essenziali. Il resto fa parte della polemica politica quotidiana". E Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra critica la Commissione di garanzia, dalla quale "vogliamo capire anzitutto i criteri che usa. In questo Paese i trasporti sono in condizioni pietose, la sanità idem e allora, da questo punto di vista, inibire il diritto di sciopero sarebbe un fatto grave e non solo contro la Costituzione".