La Francia mette nel proprio mirino il presidente siriano Assad ed emette un mandato di arresto nei suoi confronti. Assad è ritenuto responsabile di alcuni attacchi chimici nel 2013 secondo quanto emerge da fonti giudiziarie francesi.
Ieri la giustizia francese ha emesso un mandato d'arresto internazionale contro il presidente siriano Bashar Al-Assad con l'accusa di complicità in crimini contro l'umanità per gli attacchi chimici nell'estate del 2013 in Siria. L'accusa contro il presidente siriano fa riferimento agli attacchi con gas Sarin che hanno causato più di mille morti il 21 agosto 2013 nel Ghouta orientale secondo fonti militari statunitensi. Un mandato, quello contro Assad, che arriva a pochi mesi dall'azione violenta della polizia in una manifestazione anti-establishment a Sweida.
Bashar non è l'unico membro della sua famiglia a 'rischiare' l'arresto. La Francia ha preso di mira anche per il fratello Maher, capo dell'unità d'élite dell'esercito siriano assieme ad altri due generali. Le indagini sono partite nel 2021 grazie anche al contributo di alcune organizzazioni per la democrazia in Siria ed hanno preso in esame gli attacchi del 4 e 5 agosto ad Adra e Douma dove furono ferite 450 persone.
A supportare la violenza degli attacchi nella guerra civile siriana da parte dell'esercito regolare ci sono video e foto da parte di sopravvissuti. Prossimo passo storico per la giustizia saranno le date dal 21 al 24 maggio 2024 quando a Parigi si svolgerà il primo processo contro funzionari del regime siriano. Tre alti funzionari del regime di Assad saranno processati per complicità in crimini contro l'umanità e di guerra e per la morte di due cittadini franco-siriani.