L'ossessione salutista, cioè per uno stile di vita salutare, è un fenomeno sempre più diffuso, ma cosa dice la scienza sul suo impatto sulla salute?
Sembra un paradosso che l'ossessione per la salute faccia male alla salute stessa, ma è la verità, secondo la scienza.
Scopri le implicazioni negative di questo approccio eccessivamente rigido, mettendo in luce ciò che la ricerca scientifica ha rivelato riguardo ai potenziali danni derivanti da un'attenzione eccessiva alla salute.
Andrea Casadio, noto medico, docente universitario e ricercatore di neuroscienze alla Columbia University di New York, sfida le attuali tendenze legate alle diete e al benessere nel suo nuovo libro "Mangia Bevi Ama".
Definendo le pratiche salutistiche e le diete come "penitenze perpetue", l'autore smonta, con tono ironico e dati scientifici alla mano, le prescrizioni dei cosiddetti "Sacerdoti del Benessere".
Il dottor Casadio esamina criticamente le regole ferree, le auto-imposizioni e le restrizioni alimentari, come la dieta chetogenica o dissociata, svelando la falsità del paradigma che collega queste pratiche a una vita più lunga, sottolineando la fallacia di molte credenze comuni nel mondo del benessere.
Oggi, la ricerca del benessere attraverso una corretta alimentazione e uno stile di vita sano è diventata una parte essenziale della nostra società. I media ci bombardano costantemente con consigli su cosa e come mangiare, sottolineando l'importanza del cibo sulla nostra salute e offrendo soluzioni rapide per la perdita di peso attraverso diverse diete.
Tuttavia, questo crescente focus sulla salute potrebbe avere un effetto collaterale: trasformare il piacere del cibo in un rapporto ansioso con l'alimentazione stessa e creare problemi di salute.
Mentre tutti possono beneficiare da scelte alimentari più sane e uno stile di vita equilibrato, per alcuni questa attenzione può sfociare in un'ossessione, conosciuta come ortoressia nervosa.
L'ortoressia nervosa, un termine coniato nel 1997, descrive un comportamento alimentare ossessivo verso cibi biologicamente puri e sani. Spesso collegata a diete restrittive, questa condizione può portare a gravi problemi legati alla malnutrizione e influire negativamente sul benessere emotivo e sociale, poiché le persone cercano in modo eccessivo una salute ottimale.
Le persone affette da ortoressia si concentrano più sulla qualità che sulla quantità degli alimenti nella loro dieta. Spesso dedicano molto tempo a esaminare l'origine degli alimenti, verificando, ad esempio, se le verdure sono state esposte a pesticidi.
Controllano attentamente la lavorazione degli alimenti, cercando di capire se i nutrienti vengono persi durante la cottura, e esaminano attentamente l'imballaggio per assicurarsi che le etichette forniscano informazioni sufficienti sulla qualità degli ingredienti.
Questa ossessione per la qualità del cibo nasce dal desiderio di ottimizzare la salute e il benessere fisico. Gli ortoressici seguono regole rigide su quali alimenti consumare durante i pasti o in determinati momenti della giornata.
Credono che la digestione ottimale di un particolare alimento richieda un certo tempo e dedicano molto tempo alla pianificazione e all'esecuzione dei pasti giornalieri al di fuori degli orari dei pasti. Questo approccio porta a prestare attenzione al cibo, raccogliere informazioni sui singoli ingredienti, sulla preparazione e infine sull'assunzione del cibo.
Le persone affette da ortoressia nervosa evitano cibi che potrebbero contenere ingredienti geneticamente modificati e quelli con quantità significative di grassi, zucchero, sale o altri componenti indesiderati come coloranti, conservanti e pesticidi. Queste restrizioni dietetiche spesso portano a una dieta sbilanciata e carente di nutrienti essenziali.
Dal punto di vista psicologico, gli individui ortoressici sperimentano intensa frustrazione quando i loro rituali alimentari vengono interrotti. Provano disgusto quando la purezza del cibo sembra essere violata, e possono sentirsi colpevoli o addirittura provare disprezzo verso se stessi in base a quanto si attengono alle rigide regole interne sul cibo.
Questo approccio rigido alle abitudini alimentari può portare all'isolamento sociale, poiché condividere un pasto diventa un'esperienza difficile. Il cibo che non è considerato puro o preparato da qualcun altro può causare ansia, trasformando l'atto di mangiare in un campo minato di pensieri negativi e stati emotivi.
Gli ortoressici mettono al primo posto la qualità del cibo sopra i valori personali, morali e le relazioni sociali. Credono che vivendo in modo isolato e avendo il pieno controllo del loro ambiente, possano mantenere una dieta sana. Tuttavia, questo atteggiamento può influenzare negativamente la loro qualità di vita complessiva, includendo aspetti sociali, professionali ed emotivi.
Allo stesso tempo, si generano forti sentimenti di colpa, rabbia, tristezza e paura ogni volta che si fallisce e si infrange la regola.
L'ortoressia, caratterizzata da perfezionismo, pensiero rigido e ipermoralità, mostra sovrapposizioni con disturbi come il disturbo ossessivo-compulsivo della personalità. I sintomi possono anche emergere nei disturbi d'ansia da malattia, in cui l'ossessione per una dieta sana può diventare un modo per proteggersi dal rischio di malattie.
Inoltre, l'ortoressia potrebbe essere collegata a disturbi più gravi nello spettro psicotico.
In alcuni casi, l'ossessione per una dieta sana può diventare così intensa da compromettere la salute stessa, portando a una sorta di fondamentalismo alimentare che domina la vita quotidiana e limita altri interessi e attività.