La tensione nella regione del Medio Oriente sale nuovamente: le milizie ribelli yemenite Houthi hanno sequestrato la nave mercantile "Galaxy Leader", di proprietà di una compagnia israeliana e con bandiera delle Bahamas, nel golfo di Aden, tratto dell'oceano Indiano tra Yemen e Somalia. A bordo della nave c'erano 25 persone, e il cargo stava dirigendosi da Korfez, Turchia, a Pipavav, India.
Il leader israeliano Benjamin Netanyahu ha prontamente dichiarato l'atto un "atto di terrorismo dell'Iran", accusando Teheran di essere il mandante dell'operazione. Questo episodio è stato preceduto da un avvertimento degli Houthi tramite Telegram, in cui annunciavano l'intenzione di colpire "tutte le navi di proprietà israeliana o collegate a compagnie israeliane o con bandiera israeliana", chiedendo agli altri Stati di evacuare i propri cittadini dalle navi israeliane.
"Abbiamo preso la nave per sostenere il nostro popolo oppresso a Gaza", hanno dichiarato i ribelli a al Jazeera, giustificando il dirottamento come un atto di solidarietà.
Il portavoce dell'esercito israeliano (Idf), Daniel Hagari, ha tuttavia respinto l'etichetta di "nave israeliana", affermando: "Non si tratta di una nave israeliana. Si tratta di una nave con un equipaggio internazionale, senza israeliani". Ha definito l'atto un "evento molto grave, a livello mondiale".
L'ufficio di Netanyahu ha emesso una dichiarazione ufficiale attribuendo la responsabilità dell'azione al governo iraniano:
Condanniamo fermamente l'attacco iraniano contro una nave internazionale. Questo è un altro atto di terrorismo che dimostra il balzo in avanti nell'aggressione iraniana contro i cittadini del mondo libero e crea implicazioni internazionali per quanto riguarda la sicurezza delle rotte marittime globali.