I carabinieri hanno arrestato i due gestori di una casa di riposo abusiva a Reggio Calabria. Gli uomini del Nas hanno fatto scattare le manette al termine di un’operazione chiamata Domus aurea. Alla coppia sono stati contestati maltrattamenti e abbandono di persone incapaci, a questo si aggiunge l’aggravante delle lesioni personali. L’ordinanza arriva dal Tribunale di Reggio Calabria ed i coniugi si trovano ora agli arresti domiciliari.
Nel giugno scorso i carabinieri avevano condotto un’ispezione all’interno di un albergo abbandonato, divenuto casa di riposo abusiva. Senza nessun titolo e licenza, l’istituto era arrivato ad ospitare 30 anziani. Nessuno di questi era autonomo, tutti affetti da patologie gravi o vecchiaia molto avanzata. Gli inquirenti descrivono la situazione apparsa ai loro occhi come di drammatico degrado, abbandono e incuria.
In seguito, dopo analisi più approfondite, il tutto si è aggravato notevolmente. La struttura in generale era in profondo degrado dal punto di vista strutturale, ma non solo. Incuria e disordine si ritrovavano in ogni locale e le condizioni igienico-sanitarie erano ben al di sotto degli standard ritenuti tollerabili. Resti di feci e urina si sono riscontrate sui letti dei pazienti e sul pavimento di tutta la struttura. Così come pannoloni sporchi e resti di cibo, che rendevano l’aria irrespirabile.
Il recente caso di Reggio Calabria purtroppo non è l’unico riscontrato su suolo italiano. I dati relativi ai controlli effettuati dai Nas riportano come il 25% delle strutture (rispetto al totale ispezionate) non sia a norma, per 6 di queste è stata disposta la chiusura immediata. Anche nel caso in cui le strutture siano corrispondenti alle normative di legge, non mancano i casi di maltrattamenti. Era il caso di Palermo, dove si scoprirono casi di anziani umiliati e legati a letto.