Per la prima volta dal febbraio 2022, periodo in cui il conflitto in Ucraina ha iniziato ad inasprirsi, Vladimir Putin partecipa ad un summit del G20 in videoconferenza. A dare per primo la notizia del suo intervento odierno era stato il suo portavoce Dmitri Peskov, citato dalla Tass.
L'adesione dello zar russo al vertice organizzato dall'India è "solo" virtuale, ma il capo del Cremlino sembra mostrare inediti segnali di apertura alla conclusione dell'operazione militare speciale. Putin ha parlato della guerra in Ucraina come di una "tragedia", alla quale occorre pensare a come "mettere fine".
Il capo del Cremlino non aveva mai partecipato ad un forum internazionale in presenza di leader occidentali negli ultimi due anni. Era stato assente agli ultimi due incontri di Bali e New Delhi. A fare le sue veci era sempre stato inviato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov.
Contrariamente a Putin, oggi non sono presenti in collegamento né il presidente cinese Xi Jinping né l'inquilino della Casa Bianca Joe Biden.
Le parole del presidente russo, citate dall'agenzia Ria Novosti, pongono l'accento sul fatto che Mosca "non ha mai rifiutato negoziati di pace con l'Ucraina".
Putin ha dunque ricordato che il suo omologo Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto legge per "proibire i negoziati con la Russia".
Allo stesso modo del conflitto in Ucraina, Putin considera "uno shock" anche "lo sterminio della popolazione civile in Palestina".
A proposito della situazione in Medio Oriente, il Cremlino ha spiegato di valutare "positivamente" l'accordo tra Israele e Hamas. Lo ha chiarito lo stesso portavoce Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax.