23 Nov, 2023 - 09:31

Sardegna, due casi di legionella: ecco dove

Sardegna, due casi di legionella: ecco dove

In Sardegna, per la precisione ad Oristano, è stata chiusa una struttura alberghiera per accertamenti. Due donne sembrano infatti aver contratto la legionella: una è morta, l'altra è in gravi condizioni. Un'ordinanza dei Dipartimenti di Igiene e Prevenzione della Asl 5 di Oristano ha dato disposizione di chiusura in via precauzionale, nel frattempo verranno fatti i dovuti accertamenti. La struttura in questione è l'Hostel Rodia di Oristano.

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La struttura è stata chiusa in via precauzionale in attesa dell'esito sulle analisi dei campioni dei prelievi effettuati ieri dai tecnici specializzati del Dipartimento di Igiene e Prevenzione della Asl oristanese nelle camere e nel serbatoio di accumulo delle acque. I risultati delle analisi si conosceranno non prima di una quindicina di giorni.

Sardegna, due casi di legionella: una 66enne e una 77enne hanno accusato i sintomi

I due casi conclamati risalgono a due giorni fa circa: una 66enne originaria di Cagliari e una 77enne di Quartu Sant'Elena. Entrambe ricoverate con sintomi riconducibili ad una grave polmonite. Indagando più a fondo però, si è scoperto che entrambe avevano partecipato ad inizio novembre ad un incontro all'Hostel Rodia. La più giovane non ce l'ha fatta ed è morta nella giornata di ieri al Policlinico di Monserrato. La seconda è attualmente ricoverata al Santissima Trinità di Cagliari, ma in gravi condizioni.

La legionella è causata da un batterio

La malattia del legionario, meglio nota per l'appunto con il nome di legionella, è un'infezione polmonare dovuta al proliferare del batterio Legionella pneumophila. Al momento sono note a livello mondiale circa 60 specie differenti e sono presenti prevalentemente negli ambienti acquatici, sia naturali che artificiali. Possono essere perciò acque sorgive o termali, ma anche impianti idrici, fontane o tubature, come era accaduto a Palermo circa un anno fa.

L'incubazione della malattia è variabile, da un minimo di 2 ad un massimo di 10 giorni. Si manifesta in prima istanza come una polmonite infettiva, come nel caso delle due donne, ma può avere anche sintomi collaterali gastrointestinali, cardiaci e neurologici.

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Beatrice Balbinot
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