Il noto virologo Roberto Burioni predica attenzione in merito alla misteriosa polmonite che sta colpendo diversi bambini in Cina. Il divulgatore scientifico, spesso apparso in televisione per parlare dell'epidemia di Covid-19, ha invitato la collettività ad "ignorare gli esperti".
Questo perché, spiega l'immunologo, ancora "non si sa nulla" sulla malattia. Per questo le prime notizie riguardo ad un aumento delle malattie respiratorie e ai presunti focolai di polmonite segnalati nei bimbi sono da prendere con le pinze.
Non bisogna dimenticare infatti che gli stessi cinesi avevano parlato per primi a fine 2019 di un virus respiratorio sconosciuto. Quel virus venne poi ribattezzato Sars-CoV-2, oggi tristemente noto come Covid-19.
Il riferimento di Burioni va alla mancanza di dati affidabili provenienti dal Paese del Dragone durante la prima ondata di Covid giunta in Europa. Per questo motivo l'invito del professore, in assenza di dati ufficiali e autorevoli, è quello di diffidare da qualsiasi sedicente esperto.
A dare per prima l'allarme sul misterioso malanno era stata la Commissione sanitaria nazionale di Pechino. In una conferenza stampa dello scorso 13 novembre, l'autorità sanitaria aveva riferito di un boom di casi nel Paese.
ProMed, il programma per il monitoraggio delle malattie emergenti dell'International Society for Infectious Diseases (Isid), ha parlato di una "malattia respiratoria non diagnosticata" in diverse aree della Cina. Il sistema di sorveglianza aggiunge però che è troppo presto per prevederne l'evoluzione.
Dall'Asia si sono susseguite notizie di ospedali pediatrici molto affollati in diverse aree della Cina. La preoccupazione dei genitori è legata al fatto che molti bimbi "sviluppano noduli polmonari". Una condizione ben differente dalla consueta polmonite.
Su quest'ultimo punto arriva la precisazione di Burioni.