24 Nov, 2023 - 16:41

Malattia respiratoria dei cani: cos'è e quali sono i sintomi dell'infezione che ha già colpito 200 esemplari negli Stati Uniti

Malattia respiratoria dei cani: cos'è e quali sono i sintomi dell'infezione che ha già colpito 200 esemplari negli Stati Uniti

Cos’è la malattia respiratoria nei cani? Si tratta di un’infezione che colpisce i nostri amici a quattro zampe e che in poche settimane ha fatto registrare già 200 segnalazioni negli Stati Uniti.

Per capire di più sull’origine di questa malattia veterinari e altri esperti stanno indagando proprio per aver chiaro se si tratta di un’infezione di origine batterica o virale.

In questo modo si potrà conoscere quale sia esattamente il microrganismo responsabile in modo da fermare le infezioni.

Cos’è la malattia respiratoria dei cani: i sintomi e quanto è diffusa

Solitamente il cane contagiato mostra sintomi come: febbre, sonnolenza, tosse, aumentate secrezioni nasali, infiammazione cronica della trachea o dei bronchi.

Tutto questo può durare anche 6-8 settimane e che non migliorano con la somministrazione di antibiotici.

Nei casi più gravi alcuni esemplari possono anche riscontrare polmoniti croniche o acute che in alcuni animali talvolta si aggravano rischiando anche di causare il decesso dell’animale in sole 24-36 ore.

Secondo quanto trapela fino a questo momento dalla Oregon Veterinary Medical Association, le prime segnalazioni risalgono già al mese di Agosto. 

Proprio in quel periodo si sono riscontrati i primi casi di infezioni respiratorie nei cani che vivevano nell'area metropolitana di Portland e della Willamette Valley.

Attualmente però i casi non si limitano solo allo Stato dell’Oregon. Secondo la Cnn infatti, esistono altre segnalazioni che sarebbero arrivate dal Colorado, dall’Illinois e dal New Hampshire.

Il Dipartimento per l’Agricoltura dell’Oregon in queste ore ha incoraggiato tutti i proprietari di animali a contattare il proprio veterinario nel caso in cui il loro cane dovesse sembrare stanco o malato. Ha poi spiegato ai medici come segnalare i casi il prima possibile in modo da provare a bloccare l'epidemia.

L'agenzia sta così collaborando con i ricercatori statali e con il National Veterinary Services Laboratory degli Stati Uniti per scoprire la causa di questa malattia.

Il loro lavoro è fondamentale per fermare l'infezione prima che si diffonda sempre di più senza alcun controllo.

Alcune ipotesi

Dai primi test effettuati alcuni cani ammalati sarebbero risultati positivi all’infezione da Mycoplasma cynos, un tipo di batterio che può tra le altre cose anche causare malattie respiratorie nei cani.

Secondo gli esperti, però, il test positivo riguardo questo esame non sarebbe di fatto l’unica causa dei contagi. 

Il direttore delle Comunicazioni per il Dipartimento dell'Agricoltura dell'Oregon, Andrea Cantu-Schomus, ha affermato come i casi riscontrati fino ad ora negli Stati Uniti potrebbero avere un’origine virale. Ciò sarebbe possibile anche se i test diagnostici più comuni hanno dato risultati in gran parte negativi.

Per avere le idee più chiare l’Oda sta lavorando insieme a diversi ambulatori veterinari presenti sul territorio, oltre che con il National Veterinary Services Laboratory del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, per riuscire ad avere un campionamento esteso così da produrre ulteriori accertamenti.

I campioni ottenuti saranno poi sottoposti a specifici test di sequenziamento genetico con lo scopo di risalire all’identità del misterioso patogeno.

L'infezione si sviluppa rapidamente

Sulla questione si è espressa anche la dottoressa Lindsey Ganzer, veterinaria e CEO del North Springs Veterinary Referral, che ha spiegato come questa infezione sembra svilupparsi molto rapidamente. Spesso tutto ha origine da una comune tosse che però nonostante l'aiuto dei farmaci non scompare. 

La situazione di fatto è allarmante in tutto il Paese, poiché come sottolineano gli esperti i casi non stanno rallentando e richiedono anche il ricovero.

Anche il direttore dell'Oregon Veterinary Diagnostic Laboratory, Kurt Williams, ha dichiarato che, senza un modo preciso di definire la malattia o di testarla, risulta difficile stabilire quanti cani siano morti a causa di questa forma grave d'infezione. 

Infine Williams ha consigliato ai padroni di non agitarsi o spaventarsi nel caso in cui il loro animale domestico dovesse riscontrare la malattia.

In casi di sospetto è sempre bene assicurarsi che i propri cani siano in regola con i vaccini. Senza tralasciare soprattutto quelli che proteggono dalle varie malattie respiratorie.

I laboratori statunitensi stanno collaborando al meglio e hanno condiviso le loro scoperte nel tentativo di individuare l'effetto scatenante dell'infezione.

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Valentina Todaro
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