Dopo la manifestazione del 25 novembre contro i femminicidi e la violenza di genere, che ha visto un'ingente partecipazione di donne e uomini da tutta Italia, si fa la conta dei danni e delle polemiche politiche.
A fare la voce grossa in entrambi i casi è l'associazione Pro Vita, che ha denunciato un tentato assalto ai suoi locali di Roma nella serata del 25, con una vetrina rotta ma soprattutto con la scoperta nei suoi locali di una molotov inesplosa. Sul fatto indaga la Digos, ma gli esponenti di Fratelli d'Italia chiedono lumi alle opposizioni: "Perché non si dissociano da quest'assalto?".
Gli onorevoli Giorgio Mulè, Simone Pillon e Augusta Montaruli hanno portato la loro solidarietà al portavoce di Pro Vita, Jacopo Coghe, e al presidente Toni Brandi.
Fratelli d'Italia, non appena venuto a conoscenza dell'assalto ai locali ProVita e della molotov scoperta nei loro locali, è stata la prima a criticare aspramente quelle associazioni (come "Non una di meno") che pretendono di insegnare nelle scuole ma si lasciano andare a questi atti violenti.
Davanti alla sede di ProVita si sono radunati alcuni esponenti di peso di FdI, specie per quando riguarda il mondo cattolico e conservatore, come Simone Pillon e Augusta Montaruli. Il loro refrain è chiaro: durante la manifestazione del 25 novembre le associazioni che manifestavano contro la violenza di genere avrebbero gettato nei locali dell'associazione un ordigno artigianale, fortunatamente rimasto inesploso.
La Digos sta indagando sul fatto e si è creata una forte polarizzazione: da un lato chi minimizza l'accaduto, non credendo alla versione dell'associazione ProVita, dall'altro chi (come Fratelli d'Italia per l'appunto) che ha trovato subito i colpevoli ma soprattutto chiede alle opposizioni di sinistra di dissociarsi da ciò che è avvenuto il 25 novembre.
Il più duro a tal proposito è stato il senatore Simone Pillon:
Pillon vuole mettere a fuoco il doppiopesisimo che per lui coinvolge fatti di questo tipo. Come ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, se manifestanti violenti attaccano la sede della Cgil c'è indignazione generale; se, invece, si "attacca" un'associazione di cui non si condividono le idee, c'è il silenzio generale.
Va ricordato, però, che la Digos ha appena iniziato le indagini e che i danni, al momento, riguardano delle serrande imbrattate da spray ed una finestra rotta. Non si sa ancora se la molotov scoperta nei locali di ProVita potesse generare o meno vasti danni.
Pillon termina dicendo di avere fiducia nell'operato delle Forze dell'Ordine, esprimendo però la propria sicurezza sulla presenza di una regia dietro quest'attacco, tanto più odioso perché compiuto contro chi "distribuisce passeggini, non bombe molotov".
Il portavoce di ProVita, Jacopo Coghe, si è posto sulla stessa lunghezza d'onda. Criticando la pretesa delle associazioni transfemministe di parlare di rispetto quando non lo praticano, Coghe ha poi spiegato la dinamica del ritrovamento della molotov nei locali dell'associazione:
Analogamente a quanto detto da Pillon, Coghe fa affidamento alla Polizia per scoprire la responsabilità dei danni, sottolineando più volte la situazione di potenziale pericolo in cui avrebbero potuto trovarsi gli appartenenti all'associazione ProVita.
Gli ultimi a mostrare la propria solidarietà a ProVita sono stati alcuni parlamentari di Fratelli d'Italia, fra i quali Augusta Montaruli e Tommaso Foti. Il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati ha presentato un'informativa urgente al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per indagare sui fatti avvenuti il 25 novembre:
Sia Montaruli che Foti hanno criticato il silenzio proveniente dal PD e dalla sua segretaria Schlein, ma anche dal sindaco di Roma Gualtieri, che ancora non si sono spesi per condannare l'attacco subito da ProVita.