Avrebbe architettato un attentato esplosivo in una stazione ferroviaria nella regione di Mosca: in Russia, le forze dell'ordine sostengono di aver arrestato un uomo di 40 anni.
A dare la notizia è l'assistente del comandante del Comitato investigativo russo a Mosca, Yulia Ivanova. Un'ipotesi rilanciata dall'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti.
Secondo la funzionaria, il sospetto è finito in manette "per aver pianificato di commettere un atto terroristico sul territorio della regione di Mosca".
Secondo gli 007 russi, l'arrestato è accusato di aver "ricevuto un incarico da un complice non identificato". Avrebbe accettato del denaro per compiere "un tentativo di far saltare in aria un serbatoio di carburante". Una versione, quella delle autorità russe, non verificabile in modo indipendente.
Nel frattempo, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg torna a mettere in guardia sulla disponibilità missilistica in dotazione all'esercito di Putin. Al termine della ministeriale esteri dell'Alleanza, l'alto funzionario ha rivelato che la Russia "ha accumulato una grande riserva missilistica in vista dell'inverno".
Una dimostrazione della potenza delle armi russe è data dall'ultimo attacco nel Mar Nero con quattro missili da crociera Kalibr. A dispetto delle sue capacità belliche, tuttavia, secondo Stoltenberg Mosca "arretra mentre l'Ucraina avanza". Kiev "ha prevalso come nazione sovrana, indipendente e democratica": "un risultato importante, una grande vittoria".
Nel punto stampa dopo la riunione dei ministri degli Esteri della Nato, alla quale ha partecipato anche Antonio Tajani, Stoltenberg ha sottolineato che Mosca "ora è più debole politicamente, militarmente ed economicamente".
Ieri, il segretario generale della Nato aveva dichiarato che l'Ucraina è "più vicina che mai" all'Alleanza Atlantica.