Dopo il fallimento del tentativo di referendum lo scorso febbraio, Marco Cappato e Riccardo Magi ci riprovano con una proposta di legge popolare. L'attivista ed il segretario di +Europa si sono recati oggi a Montecitorio per chiedere al governo di lavorare fattivamente sulla cannabis legale e sulla depenalizzazione per il suo possesso e la sua coltivazione.
Gli obiettivi di Magi e Cappato si possono riassumere in due concetti: decriminalizzare quelle persone che non sono spacciatori di professione e che vengono arrestate o incarcerate a causa della "modica quantità" di cannabis e fornire allo stato una fonte di guadagno certificabile e controllabile.
I due politici hanno scelto così di appoggiare la proposta di legge elaborata dall'Associazione Meglio Legale e concordano su di un punto: "Basta con il proibizionismo, è solo un danno per lo stato". L'obiettivo adesso è la raccolta di 50.000 firme tramite lo SPID.
Il tema della cannabis legale in Italia soffre di una forte polarizzazione che segue a grandi linee gli schieramenti politici: se i partiti di destra sono anche a disagio all'idea di favorirne la diffusione per scopi terapeutici, a sinistra si tenta timidamente di creare un mercato legale di cannabis almeno in ambito curativo: questo è il senso della legge presentata dal PD questo luglio.
A fine agosto il governo Meloni aveva emanato un decreto che poneva il cannabidiolo (Cbd) e le preparazioni ad uso orale a base di Cdb fra le sostanze stupefacenti. Ciò aveva creato un danno economico importante per un settore che sta cercando, almeno in Italia, di operare secondo legge e di diffondere prodotti che non nuocciano alla salute dei consumatori.
La situazione è rimasta in stallo, con il Tar del Lazio che aveva accolto il ricorso di un’associazione di produttori e venditori di canapa e aveva quindi sospeso il decreto. In questo contesto si inserisce la proposta di legge popolare avanzata dall'Associazione Meglio Legale ed appoggiata da Marco Cappato e Riccardo Magi, ma anche da Rachele Scarpa (PD) e Paolo Romano (consigliere regionale lombardo del PD), Giulia Pastorella (Azione) e Maurizio Acerbo, ex parlamentare del Partito Comunista.
Naturalmente era presente anche l'Associazione Meglio Legale, rappresentata da Antonella Soldo. Il presidente dell'Associazione Luca Coscioni ed il segretario di +Europa sono arrivati oggi 7 dicembre a Montecitorio per mostrare a chi è interessato all'argomento "cannabis legale" che l'immobilismo di parte della politica sta frenando le persone dal trovare una soluzione a questo problema.
Cappato chiede una presa di posizione sull'argomento al governo guidato da Giorgia Meloni, considerato che molte carceri italiane sono sovraffollate anche a causa di persone "pizzicate" con una piccola quantità di cannabis e che non spacciano su larga scala:
Come si può leggere sul sito dell'Associazione Meglio Legale, la loro proposta di legge ruota attorno alla depenalizzazione della coltivazione e del possesso della cannabis:
Naturalmente la guida in stato di alterazione verrebbe ancora punita, mentre il possesso di 30 grammi di cannabis non porterebbe più al ritiro della patente e del passaporto.
Il tragico errore descritto da Cappato "ingrassa le mafie" e "rende meno sicuro lo stato": in mancanza di un canale di vendita sicuro e legale, con ogni probabilità i consumatori di cannabis cercheranno di comprare i loro prodotti dalla criminalità. Cappato termina il suo intervento con un auspicio:
Sulla stessa lunghezza d'onda di Cappato si è mosso anche il leader di +Europa, Riccardo Magi. Il deputato ha iniziato sottolineando come dopo 30 anni dall'approvazione della legge Fini-Giovanardi, che disciplina quali sono le sostanze stupefacenti in Italia, i risultati non siano per nulla positivi:
Magi indica che la proposta di Meglio Legale si muove sulla stessa falsa riga della proposta di legge tedesca, un paese di solito visto come all'avanguardia in fatto di libertà personali. Cappato e Magi hanno puntato sulla cannabis perché è una sostanza consumata da "milioni di consumatori (che) nel nostro paese continuano ad essere stigmatizzati, puniti ed incarcerati".
Da segnalare infine un episodio occorso a poco prima del flash mob: la polizia ha fermato ed identificato i partecipanti, compresi Magi e Cappato, prima di poter parlare della proposta di legge.