Il tanto atteso faccia a faccia fra lo scrittore e giornalista Roberto Saviano ed il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini slitta al 10 luglio. Nell'udienza del processo che li vede contrapposti per diffamazione da parte di Saviano verso Salvini, il leghista ha scelto di non presentarsi sollevando un "legittimo impedimento".
Mentre molti ironizzano sul fatto che Salvini preferisca andare ad un pranzo di beneficenza invece di affrontare il processo, Saviano non fa sconti e critica pesantemente il vicepremier: "Come al solito lui scappa, questo processo è un'intimidazione verso chi critica il governo".
Il processo ha avuto origine per alcuni tweet che Saviano pubblicò su Twitter (ora X) nel 2018, criticando la gestione da parte di Salvini della vicenda che coinvolgeva Carola Rackete. In uno dei tweet, il giornalista definì l'allora ministro dell'Interno "ministro della malavita".
Sentitosi diffamato, Salvini ha presentato una denuncia per diffamazione che vede sul banco degli accusati il solo Saviano. Oggi 7 dicembre sarebbe dovuta essere una giornata importante, perché era prevista in aula la testimonianza di Salvini. Il vicepremier però ha presentato una richiesta di "legittimo impedimento", dovendo presenziare ad un pranzo di beneficenza e ad una videoconferenza sui trasporti calabresi.
Essendo Salvini l'unico testimone, il processo ha subìto un rinvio e la prossima udienza è stata programmata per il 10 luglio. Il vicepremier sarà presente? Saviano non ne sembra convinto:
Antonio Nobile, avvocato difensore di Saviano, aveva tentato di sollevare l'obiezione di respingere l'impedimento e di chiedere che alla prossima udienza Salvini debba obbligatoriamente presentarsi. Entrambe le richieste sono state respinte, ma Saviano ha avuto la possibilità di fissare una nuova udienza dopo la tornata elettorale delle Europee (giugno 2024).
Non molto tempo dopo le dichiarazioni di Saviano al termine dell'udienza di oggi, è arrivata la nota di replica da parte della Lega, che sceglie di puntualizzare parola per parola le accuse rivolte dallo scrittore a Salvini: