I membri dell'Opec - l'organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio- si preparano a fare muro contro le scelte della Cop28 che prevedono l'abbandono anche graduale dei combustibili fossili. Una mossa destinata a far discutere e che ha portato già a diverse polemiche da parte dei Paesi occidentali.
Una mossa annunciata attraverso un comunicato agli Stati membri. Qualche giorno fa il segretario generale dell'Opec, Haitham Al Ghais, ha esortato i membri dell'organizzazione a respingere le proposte per qualsiasi testo in fase di negoziazione al vertice sul clima COP28 che punti al superamento dei combustibili fossili. Sono almeno 80 gli Stati che chiedono un accordo dalla COP28 che porti alla fine dell’uso di combustibili fossili. Una soluzione che trova anche l'appoggio della comunità scientifica internazionale oltre che di molti Paesi occidentali. L'Opec però non è la sola a non voler abbandonare l'uso del petrolio: negli scorsi giorni il presidente della Cop28 Al Jaber si è espresso contro eventuali misure contrarie al superamento dei combustili fossili.
Non mancano le polemiche contro l'Opec. La ministra francese dell'Energia Pannier-Runacher si è detta stupita dalle dichiarazioni del cartello del petrolio. Nella conferenza sul clima di Dubai la titolare del dicastero dell'Energia ha detto che una posizione del genere mette in pericolo i Paesi più vulnerabili e le popolazioni più povere. Dichiarazioni che non si discostano da quelle dei rappresentanti Ue a Dubai. Il commissario Ue per l'Azione per il clima, Wopke Hoekstra, e il rappresentante della presidenza Teresa Ribera che hanno ribadito l'importanza del superamento dei combustibili fossili nel giro di pochi anni nonostante le opposizioni da parte di alcuni Paesi produttori ed esportatori di petrolio.