Come mai si è verificato l’incendio all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli e quali sono le cause? Gli esperti sono al lavoro per cercare di fare luce sul rogo che si è verificato la sera dell’8 dicembre 2023 e che ha portato alla morte di tre persone. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e incendio colposo ed è altamente probabile che, nei prossimi giorni, vengano iscritti i primi nomi del registro degli indagati.
Per capire le cause e le responsabilità legate all’incendio all’ospedale di Tivoli, località alle porte di Roma, la Procura ha anche sequestrato alcune aree della struttura. Sono in corso accertamenti. Le fiamme hanno iniziato a divampare intorno alle 22.30 della sera di venerdì 8 dicembre. Il fumo ha poi raggiunto l’intero ospedale, che è stato evacuato.
Vigili del fuoco, membri della Protezione Civile, carabinieri, agenti di polizia e volontari hanno lavorato incessantemente tutta la notte per riportare la situazione alla normalità. Purtroppo però quattro persone sono decedute.
Si tratta di Pierina Di Giacomo di 86 anni, Romeo Sanna, 86, Giuseppina Virginia Facca di 84 ed Emilio Timperi di 76. Tre sono le vittime accertate per il rogo, mentre la quarta sembra essere stata colpita da un fatale infarto prima dell’evento. Sui loro cadaveri è stata disposta l’autopsia che fornirà maggiori dettagli.
Secondo una prima ricostruzione, l’incendio sarebbe partito dal retro dell’edificio. Pare che ci fossero tanti rifiuti speciali, con materiali di vario tipo, in un piazzale dietro all’ospedale che, per cause ancora da accertare, sarebbero andati a fuoco. Poi le fiamme, in poco tempo, si sarebbero propagate al Pronto soccorso e nel reparto di Terapia Intensiva.
Dopo aver domato l’incendio, degli esperti hanno eseguito i primi rilievi per trovare elementi utili alle indagini. Gli investigatori ora stanno visionando la documentazione e le immagini immortalate dalle telecamere si sorveglianza. Per il momento non si sta seguendo la pista dolosa.
Ribadiamo che le cause, ad ora, rimangono da chiarire. Il procuratore Francesco Menditto in una conferenza stampa ha riferito che non si tratterebbe di un gesto volontario. Le indagini della Procura di Tivoli, con ogni probabilità, andranno avanti mesi (se non addirittura anni). La speranza comunque è quella di fare luce sulla tragedia.
Le fiamme sarebbero partite appunto dall’esterno. È da capire se questo sia legato a qualche possibile incuria e di chi sarebbero le responsabilità. In queste ore è sotto esame anche il sistema antincendio. Per spegnere il fuoco gli esperti hanno impiegato all’incirca 7 ore. Il fumo inoltre si era propagato in tutto l’edificio e nell’area circostante.
Da chiarire, in questa caso, se c’è stato qualche malfunzionamento dell’intero impianto. Pare che quest’ultimo sia stato aggiornato l’ultima volta nel 2016, dunque 7 anni, durante una serie di interventi che avevano riguardato diverse strutture ospedaliere del Lazio.
Secondo alcune voci pare che, nell’ultimo periodo, non fossero presenti squadre specializzate nel servizio di guardia antincendio. Pare inoltre che il personale non abbia fatto prove di evacuazione negli ultimi tempi. Queste però sono indiscrezioni che rimangono in attesa di essere confermate o smentite.
Il piano di evacuazione c’era? Se sì, qual era? Il personale era stato aggiornato? E ancora: che cos’ha causato il rogo? Perché sono partite le fiamme? In che modo si sarebbe potuta evitare la morte degli ospiti presenti? Le domande a cui trovare una risposta sono ancora tantissime.
L’indagine è in corso. Servirà a chiarire tutti questi aspetti. Nel frattempo la comunità intera si stringe attorno alle famiglie delle vittime. Ieri diversi messaggi sono arrivati dal mondo della politica (e non solo) per i parenti delle persone decedute nel rogo presso l’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli.