In Italia, l'Agenzia delle Entrate pubblica regolarmente un elenco aggiornato dei paesi considerati paradisi fiscali. Nel 2024, questo elenco comprende nazioni che adottano un regime fiscale di privilegio, caratterizzato da bassa o nulla tassazione e mancanza di scambio di informazioni fiscali con altri paesi. Questa lista è particolarmente rilevante per le persone fisiche che hanno cambiato residenza in uno di questi paesi. Andiamo quindi a scoprire quali sono i Paesi che figurano nella Black List 2024.
La normativa italiana riguardante i paradisi fiscali è stata oggetto di numerose revisioni negli ultimi anni. In particolare, la collaborazione internazionale e gli accordi bilaterali contro la doppia imposizione hanno portato alla rimozione di molti paesi dall'elenco black list. Tuttavia, alcuni paesi continuano a non aderire alle normative internazionali contro l'evasione e l'elusione fiscale.
L'elenco aggiornato della Black List dell’Agenzia delle Entrate, quindi, comprende paesi che non hanno aderito agli standard internazionali di trasparenza fiscale. Questi paesi sono spesso considerati paradisi fiscali e sono soggetti a specifiche regolamentazioni per le operazioni finanziarie che coinvolgono soggetti residenti o domiciliati in queste nazioni.
Le persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in uno dei paesi black list devono dimostrare che tale trasferimento non è fittizio. Inoltre, le aziende e le società che operano con entità residenti in questi paesi devono adempiere a specifici obblighi fiscali e di dichiarazione.
Oltre all'elenco italiano, esistono liste comunitarie e internazionali che identificano gli Stati a fiscalità privilegiata. Queste liste sono spesso utilizzate come riferimento nelle politiche fiscali e nelle normative contro l'evasione fiscale a livello internazionale.
Detto questo, è bene sapere che le normative sui paradisi fiscali sono in continua evoluzione. È probabile che nei prossimi anni assisteremo a ulteriori cambiamenti nell'elenco dei paesi con regime fiscale privilegiato, grazie agli sforzi internazionali di cooperazione fiscale e trasparenza.
Ecco i 54 Paesi che rientrano nella Black List per la residenza fiscale delle persone fisiche:
Nel 2024 si registra una significativa novità nella black list dei paradisi fiscali: la Svizzera non è più considerata un paradiso fiscale per l'Italia. Questo cambiamento è il risultato del decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 20 luglio, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 175 del 28 luglio 2023. Con la Svizzera fuori dalla black list, i contribuenti italiani non subiranno più il raddoppio delle sanzioni per violazioni legate al monitoraggio fiscale o il raddoppio dei termini di accertamento, che era precedentemente fissato a 10 anni.
I paradisi fiscali, come definiti nella black list, sono stati con regimi fiscali privilegiati, caratterizzati da bassa o nulla tassazione e mancanza di scambio di informazioni fiscali. Questi paesi possono avere un impatto negativo sul bilancio fiscale degli altri stati e sono spesso impiegati per pratiche di evasione e elusione fiscale.
L'Unione Europea ha la sua black list di paradisi fiscali, con l'obiettivo di promuovere la trasparenza e combattere l'evasione fiscale. L'elenco UE, aggiornato regolarmente, comprende 12 giurisdizioni non cooperative ai fini fiscali. Queste sono le seguenti:
Le modifiche introdotte dalla Legge n. 208/2015 hanno eliminato l'elenco tassativo dei paesi a fiscalità privilegiata, introducendo un criterio basato sul livello nominale di tassazione. Questo criterio si allinea alle indicazioni dell'OCSE e alle azioni del progetto BEPS.
Parallelamente alla black list, esiste una lista di paesi white list, ovvero paesi che si sono impegnati a fornire scambio di informazioni e adottano un regime fiscale trasparente. Questo elenco è fondamentale per le dichiarazioni dei redditi e per la detenzione di attività patrimoniali e finanziarie in paesi collaborativi.
Le nuove disposizioni sull'articolo 110 del TUIR, introdotte dalla Legge di Bilancio 2023, stabiliscono i criteri per la deducibilità dei costi legati alle operazioni con entità residenti o localizzate in Stati non collaborativi secondo la black list UE. Le spese sono fiscalmente rilevanti se entro il valore normale dei beni o servizi acquistati. Se il costo supera tale valore, la deduzione è limitata al valore normale, con l'eccedenza deducibile se l'operazione ha un interesse economico concreto. I paesi black list UE definiscono i criteri per la deducibilità delle spese.