Non è la riforma pensionistica del 2024 che le donne, da tempo, sognano, desiderando il ripristino dei vecchi requisiti della pensione anticipata Opzione Donna. E non saranno attuate quelle modifiche volte a sostenere il passaggio dal mondo del lavoro alla pensione. La maggioranza politica, tra uno scontro e l’altro, ha inserito nella pensione anticipata donna nuovi requisiti, paletti rigidi e soggettivi difficili da aggirare. Vediamo insieme come funziona l'Opzione donna nel 2024.
Nel 2024, le donne potranno ancora andare in pensione anticipata utilizzando la misura Opzione Donna, ma sarà ancora più difficile. Il governo Meloni non ha eliminato la misura dal quadro previdenziale italiano.
Tuttavia, le novità per il prossimo anno sono tante e vanno dalla proroga per le lavoratrici private e autonome, oltre all’introduzione di nuovi requisiti.
Come sarà l'Opzione Donna nel 2024? Nella bozza del ddl di Bilancio verranno confermate le attuali condizioni anche per il 2024, a cambiare sarà il requisito anagrafico che da 60 passerà a 61 anni di età.
Possono ancora accedere alla pensione Opzione Donna le lavoratrici che hanno perfezionato i requisiti previsti dalla normativa. In particolare, l’accesso alla misura per il 2023 prevede:
• 60 anni di età: requisito ridotto di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni;
• 35 anni di versamenti contributivi;
• appartenenza alla categoria meritevole di tutela, come caregiver, invalide e licenziate.
Ottengono la riduzione massima di due anni le lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale, anche senza figli.
Tale categoria di lavoratrici accede alla pensione Opzione Donna con 58 anni di età e 35 anni di contribuzione, a condizione che tali requisiti siano soddisfatti entro il 31 dicembre 2022.
Le finestre d’uscita per la pensione Opzione Donna sono le seguenti:
La pensione anticipata "Opzione Donna" è una prestazione economica previdenziale erogata su richiesta alle lavoratrici dipendenti e autonome che, entro il 31 dicembre 2022, hanno perfezionato i criteri di accesso alla misura previsti dalla legge.
Possono accedere al trattamento la medesima platea di aventi diritto individuata nel 2023; pertanto, verrà riconfermato il meccanismo di prepensionamento anticipato per le lavoratrici: caregiver, invalide e licenziate.
L'INPS, per il rilascio del trattamento, richiede la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Questo vincolo non viene applicato alle lavoratrici autonome, per le quali non si richiede la cessazione dell'attività.
Per maturare il requisito contributivo, vengono valutati ai fini della pensione i contributi versati o accreditati a qualsiasi titolo. Il perfezionamento del montante contributivo si ottiene con l'accumulo di 35 anni di versamenti al netto dei periodi di malattia, disoccupazione o prestazioni equivalenti, ove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico.
L'INPS liquida la pensione integralmente con il sistema contributivo di cui al decreto legislativo 180/1997.
Le lavoratrici che rientrano nei requisiti di legge possono presentare la domanda di accesso alla misura Opzione Donna utilizzando il servizio online dell'INPS. In alternativa, la richiesta di ammissione al trattamento pensionistico può essere presentata attraverso: