Nel 2023 il Canada ha registrato la percentuale più alta di emissioni di carbonio causate da incendi, con un drammatico 23%. Nel quadro però rientrano anche Stati Uniti, Russia, Australia e vari paesi dell'Europa.
Il 2023 è stato un anno con un numero importante di incendi boschivi, verificatisi anche in Canada oltre che in altri Paesi del Mondo. Nel solo Stato nordamericano sono state prodotte il 23% delle emissioni globali, come riferito dal servizio di monitoraggio dell’atmosfera di Copernicus. Un numero impressionante pari a circa 480 mega tonnellate di carbonio, superiore di circa cinque volte rispetto alla media degli ultimi vent’anni secondo i dati GFASv1.2.
Gli incendi si sono verificati nell’Alberta, nella Columbia Britannica e nell’Ontario. Fra le province canadesi colpite ci sono anche la Nuova Scozia, il Quebec e i territori del Nordovest con gravi conseguenze in tutto lo Stato. L’impatto dell’inquinamento infatti ha compromesso la qualità dell’aria sia a livello locale che a livello continentale. Uno spettro allargato anche all’Atlantico, con un trasporto di fumo a lungo raggio che ha colpi anche parti dell’Europa.
Ad esser colpito però è stato soprattutto l’Emisfero Settentrionale della Terra, con incendi negli Stati Uniti, in Russia, Grecia e anche altri Paesi europei. A pagarne le conseguenze è stata anche la regione mediterranea con vasti incendi in Spagna, Macedonia del Nord e Italia. Nessuna esenzione per l’Eurasia, dato che si sono verificati episodi simili pure in Kazakistan e Mongolia fra aprile e maggio 2023. Il quadro tuttavia comprende anche Indonesia, Australia, Cile e Argentina con un totale di 2.1000 mega tonnellate di carbonio emesse al 10 dicembre di quest’anno.