Un femminicidio è stato scoperto a Genova grazie a un disegno della figlia della vittima. È accaduto nel quartiere di Sestri Ponente dove un uomo di 44 anni è stato arrestato con l'accusa di aver assassinato sua moglie.
La caduta dalla finestra e lo schianto in via Emanuele Ferro, a Sestri Ponente, quartiere di Genova. Così sembrava morta Sharmin Sultana, 32 anni, lo scorso 7 marzo. Una tragedia derubricata come il più tipico dei suicidi.
Ma la famiglia della donna non sembrava convinta. Da tempo era preoccupata, infatti, per le violenze subite dalla donna da parte di suo marito, Ahmed Mustak di 44 anni. L'uomo era in casa, quel martedì, con i suoi due figli, ma aveva detto di non avere sentito nulla perché era a letto e non si sentiva bene.
Un alibi poco convincente e smascherato grazie a un disegno realizzato dalla figlia maggiore, di 10 anni, che ha portato all'arresto del padre da parte dei carabinieri.
Quello di Genova è solo l'ennesimo caso di una mattanza diventata ormai all'ordine del giorno. Una violenza dell'uomo sulla donna ormai quasi quotidiana, come certificano il recente caso di Andria o quello ormai tristemente noto di Giulia Cecchettin.
La morte della donna di Sestri Ponente racconta una storia purtroppo già sentita più e più volte. Una storia di abusi e vessazioni quotidiane da parte di un marito violento, raccontata dai due figli della coppia, di 7 e 10 anni.
La madre picchiata, con "la testa sbattuta a terra", perché faceva video su Tik Tok o perché voleva cercare un lavoro, contro il parere dell'uomo.
Ogni motivo era un pretesto valido per scatenare la ferocia. Fino alla morte, tragico epilogo che sembra ancora inevitabile in casi simili.