Nell'anno 46 a.C., Giulio Cesare istituì il primo gennaio come Capodanno dopo l'introduzione del calendario Giuliano. Già in quel periodo, durante questa notte, gli antichi Romani si scambiavano "strenne", regali composti da fichi accompagnati da ramoscelli d'alloro. Questi doni prendevano il nome da Strenia, la dea portatrice di fortuna e felicità, poiché provenivano da un boschetto consacrato a questa divinità. Era un rituale di auspicio, adottato in maniera unica da ogni cultura per celebrare il passaggio dall'anno vecchio a quello nuovo, un rito che ha resistito al trascorrere del tempo.
Ovunque nel mondo, la notte di Capodanno rimane carica di aspettative ed energie, un momento in cui si ha la sensazione che tutto possa ripartire da zero. È il momento in cui anche coloro che sono più restii si aprono a piccoli gesti che simboleggiano la ricerca di felicità, benessere e amore, segnando l'inizio di nuovi auspici.