Ravvedimento operoso speciale 2023: nuovi termini per regolarizzare le violazioni. Nella legge di Bilancio 2023 (legge n. 197/2022), è stato istituito il ravvedimento speciale. Si tratta della possibilità riservata ai contribuenti che hanno commesso alcune irregolarità, come ad esempio l'omessa fatturazione, la dichiarazione infedele e così via, di pagare l’imposta con un taglio sulle sanzioni.
In sostanza, il ravvedimento operoso speciale permetterebbe l’applicazione delle sanzioni in misura pari a 1/18 della sanzione base applicata per la violazione commessa. Vediamo insieme come funziona il ravvedimento operoso speciale 2023.
Secondo quanto si legge nell’ultimo aggiornamento promosso dall’Agenzia delle Entrate, in materia di violazioni tributarie, il ravvedimento operoso permetterebbe di regolarizzare le violazioni riguardanti le dichiarazioni fiscali relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a quelli precedenti, a condizione che tali dichiarazioni risultino validamente presentate.
Il contribuente può regolarizzare:
Sono escluse dall’ambito di azione del ravvedimento operoso speciale:
La misura non trova applicabilità per:
Si riaprono i termini per il ravvedimento speciale 2023. La novità è stata introdotta da un emendamento alla legge di conversione del decreto Proroghe (Dl n. 132/2023), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 28 novembre 2023.
Secondo quanto riportato da Fiscooggi.it, c’è tempo fino al 20 dicembre 2023 per aderire alla definizione agevolata delle violazioni. È possibile versare l’importo dovuto in un’unica soluzione e procedere alla rimozione di eventuali irregolarità e omissioni.
Si ricorda che il ravvedimento operoso è stato introdotto dalla legge di Bilancio 2023, la norma è contenuta nell’articolo 1, commi 174-178 della legge n. 197/2022.
Si tratta della possibilità di regolarizzare gli errori commessi sulle dichiarazioni validamente presentate fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021. L’adesione alla misura agevolativa permette di ottenere una riduzione nelle sanzioni nella misura pari a 1/18 del minimo e di una dilazione in otto rate.
Prima della proroga, i contribuenti potevano aderire alla misura agevolativa entro il 30 settembre 2023, procedendo alla rimozione della violazione e contestualmente al pagamento della prima rata o unica soluzione, a patto che non fosse stata avviata una forma di contestazione.
L’omesso versamento dell’unica o prima rata portava alla perdita del beneficio, con la conseguenza dell’iscrizione a ruolo delle somme dovute a carico dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
In conclusione, i contribuenti possono aderire alla misura agevolativa che permette un pagamento agevolato senza un piano di rateizzazione delle somme dovute e la rimozione delle irregolarità, entro la nuova scadenza fissata per il 20 dicembre 2023.