Per le vacanze di Natale 2023, sono otto milioni e mezzo gli italiani pronti a lasciare casa. Secondo i dati diffusi dall'Osservatorio Turismo Confcommercio con Swg, la meta più ambita dai connazionali è la montagna scelta da un italiano su tre. Seguono borghi e città d'arte. Rispetto al 2022, sale dal 7% al 17%, la quota di chi farà un viaggio all'estero.
Gli italiani non resistono al richiamo della montagna d'inverno e la eleggono a meta prediletta durante le vacanze natalizie 2023. Degli otto milioni e mezzo di connazionali pronti a partire per le feste, uno su tre infatti salirà in alta quota, per godere degli splendidi scenari montani imbiancati dalla neve. Nonostante i costi elevati di attrezzature e skipass, anche gli sport invernali come sci alpino e snowboard saranno tra le attività più in voga superati i mille metri.
Le scelte degli italiani in fatto di vacanze natalizie emergono dal report sul Natale dell'Osservatorio Turismo Confcommercio con Swg, società di ricerche di mercato. Il focus indica che dopo le vette imbiancate, il 32% dei vacanzieri puntano a città d'arte e borghi. Le località costiere vengono invece scelte dal 21%, gruppo composto in media da chi resta entro i confini della propria regione.
In cima alla classifica delle regioni italiane che hanno fatto registrare più prenotazioni troviamo Lazio e Trentino-Alto Adige, seguite da Campania e Lombardia. I viaggi all'estero hanno invece premiato Francia, Germania, Inghilterra e Austria. La spesa complessiva degli italiani in vacanza si aggira intorno ai 3 miliardi di euro.
Un italiano su quattro di chi andrà in vacanza riuscirà a sostenere le spese per un soggiorno di quasi 10 dieci giorni, sfruttando così tutte le feste a disposizione. La tendenza è quella di collegare Natale e Capodanno in un'unica lunga vacanza. Per i meno fortunati sono previsti soggiorni di almeno due notti e viaggi entro i confini della propria regione di residenza. Saranno comunque di più gli italiani che si spingeranno fuori regione, con un incremento rispetto al 2022 dal 36% al 44%. I viaggi all'estero invece hanno fatto registrare un aumento dal 7% al 17%.