Chi paga tasse, tributi e imposte nel 2024? Qualcuno si prepara a ricevere un boomerang dalla semplificazione delle norme tributarie. La Riforma fiscale contiene diverse disposizioni, alcune delle quali impattano fortemente sui cittadini.
La risposta emerge dai dati registrati nel 2022, con una pressione fiscale attestata al 43,5%. Le elevate aliquote dell'IVA e dell'IRPEF incidono notevolmente sul bilancio familiare di cittadini, imprese, liberi professionisti e lavoratori (pubblici o privati). Vediamo insieme chi sarà chiamato a pagare le tasse a partire dal 1° gennaio 2024.
Le tasse, il vero nemico da combattere, senza se e ma. Un avversario che, legato all'inflazione, rischia di gettare pesanti ombre sulle prospettive di crescita future. La montagna di tasse da pagare nel 2024 potrebbe destabilizzare le famiglie italiane.
D'altra parte, è altrettanto vero che se la vita costa di più, non è detto che sia un problema per tutti. Il governo cerca di preservare i portafogli e i risparmi dall'inflazione introducendo diverse misure.
Tuttavia, gli interventi non attenuano il flusso delle tasse da pagare nel 2024. Analizziamo brevemente quante e quali tasse gli italiani dovranno affrontare nel corso dell'anno.
Nel 2024, saranno applicate le seguenti aliquote IRPEF:
È importante notare che, sebbene modesto, il risparmio sarà rilevato sui redditi medi, con un massimo di sconto fino a 260 euro annui.
Per il 2024, è prevista una rimodulazione dell'aliquota IVA su diversi prodotti. Sui beni e servizi, verrà applicata un'imposta sul valore aggiunto ordinaria pari al 22%. Per le aliquote IVA ridotte, la percentuale comprenderà il 4%, il 5% e il 10%.
Il pagamento del Superbollo dovrà essere regolarizzato entro gli stessi termini previsti per il pagamento del bollo auto. L'importo da versare è pari a 20 euro per ogni kilowatt di potenza che eccede i 185 kW.
Il pagamento del Canone RAI avviene tramite addebito diretto nella bolletta della luce. Questa modalità di pagamento è stata introdotta nel 2016, quando il governo ha istituito il vincolo della 'presunzione di detenzione' di un apparecchio televisivo collegato all'utenza per la fornitura di energia elettrica residenziale. A partire dal 2024, è prevista una riduzione del costo del Canone RAI da 90 a 70 euro annui.
La norma prevede che le imposte addizionali sull'energia elettrica e l'addizionale provinciale all'accisa sull'energia elettrica vengano riconosciute in favore delle province per i locali e luoghi diversi dalle abitazioni, per tutte le utenze, fino al limite massimo di 200.000 kWh di consumo al mese. La misura dell'accisa è di 9,30 euro per mille kWh. Tuttavia, le province possono aumentare l'importo fino a 11,40 euro per mille kWh.
Come spiegato dall'Agenzia delle Entrate, per le persone fisiche l'imposta di bollo non è dovuta quando il valore medio di giacenza annuo evidenziato dagli estratti e dai libretti non supera la cifra di 5.000 euro.
L'imposta viene versata su base annua in misura fissa, differenziandosi in base alla natura giuridica della persona fisica o del soggetto diverso titolare del conto corrente. In particolare, l'imposta corrisponde a:
Come riportato dall’Agenzia delle Entrate, l’imposta municipale propria (IMU) è l’imposta dovuta per il possesso di fabbricati, escluse le abitazioni principali classificate nelle categorie catastali diverse da A/1, A/8 e A/9, di aree fabbricabili e di terreni agricoli ed è dovuta dal proprietario o dal titolare di altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), dal concessionario nel caso di concessione di aree demaniali e dal locatario in caso di leasing.
La tassa sui rifiuti, conosciuta con l'appellativo di TARI, è un tributo richiesto ai cittadini per finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Sono tasse dovute sui prodotti energetici, sul gas naturale, sui prodotti alcolici e sull’energia elettrica, alle imposte di consumo sugli oli lubrificanti e alla tassazione sulle emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto.
Su tutte le vincite o premi del SuperEnalotto per un importo di almeno 500 euro, il fisco applica una tassazione del 20%. Le vincite al di sotto di tale limite sono esenti da tassazione.