Sclerosi multipla, le nuove terapie a lungo termine con iniezioni a base di cellule staminali stanno ottenendo notevole successo e potrebbero rappresentare una speranza per il futuro di tutti i malati. Risultati molto promettenti sono stati dimostrati da diversi studi. Che sono ora concentrati nello sviluppo di una terapia cellulare da somministrare nelle prossime fasi dei trial clinici. Ecco come funzioneranno e qual è la percentuale di efficacia.
Sclerosi multipla, completato un nuovo studio clinico di fase iniziale basato su iniezioni di cellule staminali nel cervello. I risultati pubblicati sulla rivista Cell Stem Cell hanno dimostrato una notevole efficacia nel bloccare il peggioramento dei sintomi nei pazienti già affetti da gravi disabilità. Alla ricerca hanno contribuito diversi scienziati internazionali tra cui anche un team dell'Università di Milano Bicocca.
Si tratta di una delle più recenti sperimentazioni di questo tipo di cure per la Sclerosi multipla progressiva. Per la quale i trattamenti a base di trapianti di staminali si sono dimostrati fino ad ora utili, proprio perchè si basano su una rigenerazione e la riparazione di tessuti danneggiati.
Tuttavia bisognerà concludere tutte le fasi successive per poter confermare, non solo un utilizzo vero e proprio in medicina ma soprattutto per stabilire che le eventuali controindicazioni e gli effetti avversi non siano controproducenti.
Il primo successo della sperimentazione delle terapie a base di cellule staminali per la Sclerosi multipla progressiva è arrivato già lo scorso anno. In uno studio di fase 1 pubblicato su Nature medicine veniva infatti evidenziato come l'uso di questo tipo di cure poteva risultare non solo efficace ma anche sicuro per i pazienti.
Da qui i nuovi risultati appena divulgati, che mostrano un miglioramento in 15 malati che sono stati trattati con iniezioni al cervello di cellule provenienti da donatori. Con la possibilità in futuro di poter effettuare il prelievo direttamente dalla persona malata. I soggetti seguiti per un anno non hanno avuto particolari complicazioni nè si sono verificati decessi.
Al contrario si è potuto notare un netto miglioramento, in termini sintomatologici. La progressione della disabilità è infatti rimasta stabile e senza peggioramenti, segno che la cura potrebbe avere un effetto neuroprotettivo.
La terapia cellulare viene attualmente utilizzata in campo medico per il trattamento di molte condizioni patologiche e malattie degenerative come ad esempio il morbo di Parkinson. Si basa appunto sul trapianto o sulla manipolazione di cellule staminali per rigenerare tessuti e cambiare le caratteristiche biologiche delle cellule danneggiate.
Molte di queste cure però non sono ancora state ufficialmente approvate. Perchè si tratta ancora di soluzioni innovative e sperimentali e alcune sono ancora in fase di test clinici e di approfondimenti compreso quello sulla Sclerosi multipla.
L'efficacia della terapia a base di cellule staminali per la Sclerosi multipla progressiva deve essere ancora dimostrata. Al momento infatti sulla base degli ultimi studi e grazie alla partecipazione di pazienti volontari, si è potuto osservare che nella maggior parte dei casi i risultati positivi sono stati notevoli. E questo offre grandi speranze per il futuro.
Gli studi di fase 1 però, rappresentano solo il primo passo dei test condotti sull'uomo. In questo step infatti vengono soprattutto evidenziate le criticità. Oltre che i successi terapeutici quindi, anche i possibili rischi e danni da effetti collaterali . Tutti problemi che potrebbero ostacolarne l'approvazione finale.
Quello che è stato evidenziato fino ad ora dagli scienziati è che evidentemente c'è un margine di miglioramento dei sintomi. Specialmente nei pazienti che hanno la malattia in forma progressiva e avanzata. Presto quindi lo studio potrebbe estendersi anche agli stadi iniziali della malattia. E finalmente rendere disponibile a tutti l'accesso a questo tipo di cure innovative.