Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida contesta il disegno di legge sulla Caccia presentato da Fratelli d'Italia, firmato dal senatore Bartolomeo Amidei. In particolare, il ministro si oppone all'introduzione della misura che concede ai 16enni l'utilizzo dei fucili durante la battute. "Ho chiesto al senatore Amidei di ritirare la sua proposta di legge, mai concordata con il governo" afferma Lollobrigida. Il testo avrebbe aggiornato la normativa in materia di Caccia del 1997, considerata da più parti inadeguata.
Francesco Lollobrigida si dichiara apertamente contrario alla proposta di FdI in materia di Caccia. La riforma del disposto legislativo del 1997, lungamente attesa soprattutto dagli ambientalisti, non piace al ministro dell'Agricoltura, che trova inaccettabile la concessione ai 16enni di fucili.
"Ho chiesto al senatore Bartolomeo Amidei di ritirare la sua proposta di legge, mai concordata con il governo" ha affermato il responsabile del dicastero, sottolinenando l'inutilità di polemiche legate a proposte di legge "Che non rientrino in un riordino complessivo e omogeneo in chiave europea dell'attività venatoria".
Il ministro ha poi avuto modo di precisare la sua posizione riguardo alle polemiche riguardanti proprio il testo di legge presentato da FdI, cercando di sgomberare il campo da ogni strumentalizzazione e consentire così un dibattito equo "Finalizzato a garantire le attività legali esercitate da liberi cittadini, compresa quella in oggetto".
La proposta di legge oggetto del contendere introduce molte novità riguardanti, ad esempio, l'estensione degli orari in cui la caccia è consentita, il restringimento del perimetro delle aree in cui l’attività venatoria è proibita, reati di caccia "minori" ridotti a semplici sanzioni amministrative, o la totale liberalizzazione per l’addestramento dei cani.
Quello che proprio non è andato giù al ministro è l’abbassamento dell’età di chi può maneggiare e utilizzare un fucile nei boschi. La proposta di FdI prevede quindi non solo la concessione per i maggiorenni, ma anche per i giovanissimi dai 16 anni in su, sempre "previo consenso del proprio tutore".