Il 2024 poteva aprirsi nel modo tragico in cui si era chiuso il 2023, con una donna uccisa da un uomo ma, per fortuna, i carabinieri hanno fermato in tempo l'uomo che a Capodanno stava aggredendo con un coltello la sua ex compagna a Giugliano (Napoli). Provvidenziale l'allarme lanciato dal nuovo compagno della donna.
Il nuovo anno viene spesso salutato come rito di passaggio e cambiamento ma, a quanto pare, questo non sembra valere per la violenza sulle donne.
Se, infatti, il 2023 si era chiuso con la decisione, da parte dell'enciclopedia Treccani, di nominare 'femminicidio' come Parola dell'anno per il 2023, il 2024 non sembra partire con cambiamenti significativi sul fronte della battaglia contro abusi e maltrattamenti.
A Varcaturo, frazione di Giugliano in provincia di Napoli - già teatro di un tentato femminicidio nelle scorse settimane - poteva consumarsi, infatti, il primo femminicidio del nuovo anno. Un uomo di 38 anni, residente a Pozzuoli, ha aggredito la sua ex compagna con un coltello, senza curarsi del fatto che ad assistere alla scena ci fossero tre bambini, i figli della donna.
L'aggressore l'avrebbe probabilmente uccisa se non fosse stato per il provvidenziale intervento dei carabinieri.
Tutto si è consumato intorno alle 13 del 1 gennaio 2024, quando un uomo, il nuovo compagno della donna, arriva alla caserma dei carabinieri di Varcaturo chiedendo insistentemente l'intervento dei militari.
L'uomo, visibilmente agitato, riferisce di una chiamata ricevuta dalla sua compagna, nella quale la donna gli ha raccontato di un'aggressione subita da parte del suo ex, che ha promesso di tornare per ucciderla.
Gli agenti si dirigono a casa della donna e si ritrovano davanti una scena tremenda, con la porta chiusa a chiave, le grida della donna e i pianti dei suoi figli piccoli. Fanno, allora, irruzione e si trovano l'uomo armato di coltello pronto ad assalire la sua ex davanti ai due figli di 5 e 9 anni, mentre il terzo, di appena 7 mesi, è tenuto in braccio dalla donna, sanguinante da una mano.
I carabinieri riescono a disarmarlo e lo arrestano con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Salva la donna, trasportata all'ospedale Pineta Grande di Castel Volturno per accertamenti, e i suoi figli, che aspetteranno la madre a casa di alcuni parenti.