Claudine Gay, presidente di Harvard, una delle più prestigiose e famose università del mondo, si è dimessa. Questa decisione, arrivata appena dopo sei mesi e due giorni da quando le è stato affidato l'incarico, è stata presa in seguito alle accuse di antisemitismo, a cui si sono aggiunte anche quelle di plagio di pubblicazioni accademiche.
Nella sua lettera di dimissioni Gay ha dichiarato di aver subito "minacce e razzismo."
La presidenza di Claudine Gay, prima presidene nera e seconda donna a guidare l'università, è stata la più breve di Harvard.
ha scritto nel messaggio diretto alla comunità di Harvard.
La professoressa di scienze politiche era stata travolta dalle polemiche in seguito alla sua audizione davanti al Congresso. In quell'occasione si era rifiutata di condannare le manifestazioni antisemite degli studenti dell’università, a sostegno di Gaza e contro Israele, dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre.
Gay si era scusata il giorno dopo, condannando gli slogan antisemiti in occasione di un’intervista televisiva. Gesti che non sono bastati a evitare questo epilogo, nonostante molti rappresentanti del board di Harvard le avessero espresso "piena solidarietà" lo scorso 12 dicembre.
Ma sulla scelta di Claudine Gay di dimettersi peserebbero anche le recenti accuse di plagio, che avrebbero reso la sua già delicata posizione ancora più fragiile.
Stacey Springs, responsabile dell'integrità delle ricerche, ha infatti ricevuto della documentazione di oltre 40 pagine da un professore del Kentucky, contenente passaggi copiati dalla presidente nel corso della sua produzione scientifica. In queste parti riportate, infatti, non c'era alcun riferimento al lavoro svolto da altri.
Nella sua lettera di dimissioni Gay, figlia di immigrati haitiani, ha fatto sapere di aver ricevuto minacce e di essere stata vittima di razzismo.
ha poi dichiarato.