04 Jan, 2024 - 20:15

Polmonite, picco tra i più giovani: ospedali e pronto soccorso sotto stress

Polmonite, picco tra i più giovani: ospedali e pronto soccorso sotto stress

Aumento di polmoniti tra i giovanissimi nei primi giorni del 2024. Secondo i dati diffusi dalla Federazione delle aziende sanitarie (Fiaso), le forme influenzali più gravi si stanno diffondendo a grande velocità nei pazienti più piccoli. La conseguenza è l'inevitabile affollamento dei pronto soccorso, ormai al collasso soprattutto nel Lazio e in Lombardia, e dei reparti ospedalieri. La tendenza era iniziata già alla metà di dicembre, ma con l'arrivo delle feste e della maggiore diffusione dei contagi, la situazione è notevolmente peggiorata.

Polimoniti in aumento tra i giovanissimi: gli esperti rilanciano le vaccinazioni

I dati sull'andamento delle sindromi influenzali sono stati raccolti dai presidi ospedalieri "sentinella" della Fiaso. Oltre a segnalare il forte stress a cui i pronto soccorso e i reparti sono sottoposti, si registra una maggiore diffusione delle forme influenzali più gravi accompagnate da polmoniti, in netto aumento tra i soggetti più giovani e sani. Tra i pazienti pediatrici crescono anche i casi di bronchiolite. Il rischio maggiore è comunque a carico delle persone anziane e dei fragili. Sono proprio loro che, per scongiurare uno scompenso respiratorio, si trovano a congestionare i pronto soccorso.

Per questo motivo, gli infettivologi rimarcano l'importanza delle vaccinazioni contro i principali virus influenzali, soprattutto in considerazione della scarsa adesione al piano di somministrazione 2023. Un fattore a cui porre rimedio tramite l'imminente varo del Nuovo piano pandemico nazionale 2023-2025. Il Piano punterà a una campagna di informazione massiccia relativa ai vantaggi della somministrazione dei vaccini, proprio per evitare complicazioni e ospedalizzazioni.

Scendono i ricoveri da Covid, ma l'obbligo di isolamento riduce le disponibilità nei reparti per altre patologie

Le infezioni da Covid, invece, segnano un netto calo. L'indice di ricovero per questa patologia infatti è sceso di un -16% nell'ultima settimana del 2023. Nonostante la diminuzione del contagio, il 70% dei ricoveri in ordinario è comunque rappresentato da pazienti positivi al Covid. "Questi pazienti devono comunque essere isolati per evitare che altri soggetti fragili si infettino - spiega il presidente Fiaso, Giovanni Migliore - Questa situazione contribuisce a complicare la gestione ospedaliera, in questo periodo in cui, a causa dell'influenza, aumenta la richiesta di posti letto". Tutti coloro che affollano i centri di primo soccorso, infatti, restano spesso imbottigliati a causa della penuria di disponibilità nei reparti, creando un overbooking di difficile gestione.

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Bianca Ammaturo
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