Ex governatore della Sicilia, politico impegnato nella lotta alla mafia e fratello maggiore dell’attuale Presidente della Repubblica: ecco chi era Piersanti Mattarella, l’uomo assassinato a Palermo da Cosa nostra il 6 gennaio 1980 all’età di appena 44 anni.
Nato a Castellammare del Golfo, località in provincia di Trapani, il 24 maggio del 1935, Piersanti Mattarella era un politico italiano molto conosciuto per il suo impegno nel contrasto alla mafia siciliana. Dal 1978 al 1980 era stato Presidente della Regione Siciliana.
Oggi il fratello, Sergio Mattarella, occupa il prestigiosissimo ruolo di Presidente della Repubblica italiana. Ma andiamo più nel dettaglio e vediamo insieme la biografia di questo uomo, ucciso all’età di 44 anni proprio per la sua fastidiosa attività politica e sociale.
Piersanti, figlio di Bernardo, politico della Democrazia Cristiana, dopo gli studi, si avvicinò alla corrente di Aldo Moro. Nel frattempo, a seguito della laurea, aveva deciso di diventare assistente ordinario di Diritto Privato presso l’Università di Palermo.
La sua attività in politica iniziò nel 1964, quando si candidò nella lista DC alle Comunali di Palermo. Diventò consigliere comunale. Qualche anno dopo, nel 1967, fu eletto deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Fece parte della Commissione Legislativa regionale, della Giunta per il Regolamento e della Giunta per il Bilancio. Piersanti Mattarella fu inoltre membro della Commissione speciale incaricata di riformare la burocrazia regionale.
Negli anni ricoprì vari incarichi e diede vita, assieme ai colleghi, ad importanti iniziative. Egli, ad esempio, contribuì a fondare l’Asael, l’Associazione siciliana amministratori enti locali. Nel ’75 fece approvare un rilevante Piano regionale d’interventi da attuare entro i 5 anni successivi.
Un vero momento di svolta si ebbe nel febbraio del 1978 quando fu eletto Presidente della Regione Siciliana. Sin da subito, egli mostrò il suo impegno nel contrasto alla mafia. Si schierò pubblicamente, svariate volte, contro Cosa nostra.
In qualità di governatore della Sicilia, fece approvare riforme del governo regionale in direzione della trasparenza. Riforme con le quali, egli stesso, provò in tutti i modi di bloccare gli interessi di boss e mafiosi, soprattutto nel campo dell’edilizia e delle costruzioni.
Fu tra coloro che si batterono per la liberazione di Aldo Moro, ma senza successo. Dopo l’uccisione di Peppino Impastato, noto conduttore radiofonico e uomo attivo nel denunciare la mafia siciliana, Piersanti Mattarella pronunciò un durissimo discorso contro Cosa nostra.
Proprio alla luce delle sue battaglie per il contrasto alla mafia, Piersanti venne ucciso. Era la mattina di domenica 6 gennaio 1980. Il politico, in via della Libertà, a Palermo, a bordo della propria auto, una Fiat 132, stava andando con la moglie, la suocera e la figlia a messa.
Un sicario si avvicinò al finestrino e sparò colpi di rivoltella calibro 38. L’arma si inceppò. Il killer allora si allontanò, si avvicinò ad un’auto, dove si trovava un complice. Questi gli passò un’altra pistola con cui, una volta tornato indietro verso la vettura di Mattarella, esplose altri colpi.
Fu a questo punto che il sicario uccise il politico. Sull’omicidio, per molto tempo, ci sono state diverse ombre. Ancora oggi ci sono dei punti non chiari.
In un primo momento l’attentato venne rivendicato da un gruppo di neo-fascisti. Dopo approfondite ricerche e indagini però, si stabilì che si trattava di un agguato a matrice mafiosa.
Per l’uccisione del governatore della Sicilia vennero condannati i boss mafiosi Salvatore Riina, Michele Greco, Bernardo Provenzano, Bernardo Brusca, Giuseppe Calò, Francesco Madonia e Nené Geraci.
Piersanti sposò Irma Chiazzese. Dal loro matrimonio nacquero due figli: Maria e Bernardo Mattarella (come il nonno paterno) .
Oggi il fratello minore, Sergio Mattarella, nato a Palermo il 23 luglio del 1941, occupa il ruolo di Capo dello Stato. Egli è il 12esimo Presidente della Repubblica italiana. Ricopre il prestigiosissimo incarico da 3 febbraio del 2015.
Sergio invece ha tre figli: Laura, Bernardo Giorgio e Francesco.